di NB

PERUGIA - Come previsto dall'approvazione del Dap regionale, l'Ato 2 di Perugia - settore rifiuti - ha deliberato di predisporre un bando pubblico al fine di reclutare una squadra di esperti in grado di effettuare uno studio di fattibilità  per la messa in campo di un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti umbri. Il Piano regionale infatti prevede un processo di combustione per il 35 per cento dei rifiuti, mentre il restante deve essere smaltito con la raccoltà differenziata.

"L’appalto - si evince nella delibera Ato - ha per oggetto la predisposizione del bando, del capitolato e degli altri documenti di gara per l’affidamento ad un gruppo di professionisti del servizio relativo all’adeguamento del Piano d’Ambito dei Rifiuti, nonché, qualora l’Amministrazione aggiudicatrice si avvalga della facoltà di cui  all’art. 57, 5° co., lett. b), D.Lgs. 163/2006, del servizio analogo avente ad oggetto la  trattazione dei profili di rilevanza giuridica inerenti all’attività di adeguamento del  Piano d’Ambito dei rifiuti (comprensivo, ai sensi dell’art. 13, 2° co., lett. e), L.R. n. 2 11/2009, della redazione dello studio di fattibilità per la realizzazione di un impianto  di trattamento termico dei rifiuti". 

Il costo complessivo per lo studio è di 40mila euro. E deve essere realizzato entro l'anno. Nella delibera non si specifica se verranno analizzati anche alcuni siti specifici dove realizzare la sede dell'impianto oppure verranno descritte le caratteristiche che i territori devono avere per mettere in moto il termovalorizzatore. L'assessore Rometti ha considerato l'atto "in linea con quanto votato in sede di Dap il fabbraio scorso e quindi nessun scatto in avanti rispetto al Piano regionale, ma solo procedure di routine in vista del raggiungimento degli obiettivi previsti e approvati dal Piano regionale". 

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