GUBBIO - ''Da nuovo direttore dello Stabile di Roma preannuncio che non sara' soltanto un teatro nazionale ma avra' anche una vocazione internazionale, questo considerando la realta' cosmopolita di Roma ed il suo essere un crocevia di culture''. Lo ha detto l'attore e regista Gabriele Lavia, a margine della cerimonia per la consegna del premio ''Onor d'Agobbio'' in corso nella citta' umbra dei Ceri.

Sulla scelta degli spettacoli per lo Stabile di Roma, Lavia, che quest'anno ha curato per il Teatro Stabile dell'Umbria l'opera di Molie're, ''Malato immaginario'' che andra' in scena domani al Teatro Comunale di Gubbio, ha puntualizzato che dovranno rispondere ai suoi standard qualitativi, che ritiene siano standard universali, ovvero, spettacoli ''di qualita', ben fatti da attori bravi''. L'artista ha inoltre espresso il desiderio di riproporre ''Il Gabbiano'' di Cechov.

Il premio ''Onor d'Agobbio'', istituito dal Comune di Gubbio, in collaborazione con Regione Umbria, Teatro Stabile dell'Umbria e Istituto Superiore Mazzatinti, ha la finalita' di promuovere le eccellenze artigianali della citta' di Gubbio e viene assegnato a personalita' della cultura, della ricerca, della scienza che hanno contribuito alla crescita intellettuale del Paese.

''Abbiamo voluto istituirlo - ha spiegato il sindaco Ercoli - per rendere ''onore' a una modalita' di fare e di essere, incentrata sull'eccellenza e sul richiamo alla storia della citta' di Gubbio. Il premio e' realizzato da artigiani e artisti, e viene assegnato a figure di primo piano nel panorama culturale italiano. Artigianato e cultura sono risorse, una sorta di ''petrolio' da utilizzare e da questa intuizione la citta' di Gubbio deve trarre linfa vitale per dare risposte moderne alle sfide lanciate''. Ispirato ai versi della Divina Commedia e al miniaturista Oderisi, il riconoscimento consiste in una opera composta da uno scrigno in legno a tarsia rinascimentale realizzato dagli ebanisti Minelli che riporta lo stemma di Federico da Montefeltro, con all'interno una ''formella' in ceramica con riproduzione di un frammento delle Tavole Eugubine opera di Giampietro Rampini ed il cartiglio della motivazione eseguito su carta di cotone da una calligrafa romena Ligia Hasinteanu con la supervisione e gli interventi pittorici dell'artista Toni Bellucci, esperto tra l'altro di segni e di scrittura.

Nella motivazione del premio a Lavia, tra l'altro, si legge ''per l'instancabile apporto nel promuovere, con rispetto e rigore intellettuale, un teatro alla continua ricerca del suo senso nella contemporaneita'. A un Maestro che ha trasformato l'inquietudine del pensiero e l'attenzione all'animo dell'uomo, guardato spesso attraverso i grandi autori classici, facendone il proprio segno artistico''.
 

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