“Consideriamo quello che si è consumato oggi come un grave strappo democratico, non solo nei confronti delle nostre organizzazioni sindacali, maggioritarie nel settore, ma soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori del Tpl umbro che avevano mandato un chiaro messaggio alla Regione con la massiccia adesione allo sciopero del 16 settembre, che è stata, lo ribadiamo, vicina all’80% del personale, tenendo conto, come è ovvio, di lavoratori precettati e fasce protette”. Ad affermarlo in una nota sono Filt Cgil e Faisa Cisal dell’Umbria che oggi, giovedì 29 settembre, sono rimaste escluse dal tavolo di confronto sul trasporto pubblico locale umbro convocato dall’assessore Melasecche. A nulla sono valse dunque le ripetute richieste, portate anche al tavolo prefettizio, di un ripristino di corrette relazioni sindacali. 
“La decisione di proseguire sulla strada della divisione e dell’esclusione di chi non è d’accordo - commentano Filt Cgil e Faisa Cisal - è gravissima, tanto più che la riunione di oggi si è conclusa con un 'comunicato congiunto' nel quale la Regione non fa altro che «prendere atto» delle richieste dei sindacati presenti al tavolo (peraltro avanzate e note da tempo), riservandosi future valutazioni e approfondimenti. In sostanza - osservano Filt e Faisa - nulla di concreto a garanzia del futuro dell’occupazione e del servizio”.  
Altrettanto gravi poi, secondo Filt e Faisa, risultano essere le accuse rivolte dall’assessore ai due sindacati maggioritari di avanzare proposte “illegali”. “Basta con le falsità - affermano i rappresentanti delle due sigle sindacati - La normativa (dl 50/2017) non impone affatto la soluzione tanto cara all’assessore, visto che, pur sollecitando l’articolazione dei bacini in più lotti, specifica al contempo che «va tenuto conto delle caratteristiche della domanda» e che possono esserci «eccezioni motivate da economie di scala proprie di ciascuna modalità e da altre ragioni di efficienza economica»”. 
A fronte di questo "ennesimo comportamento scorretto, ingiurioso e antidemocratico”, Filt Cgil e Faisa Cisal sono pronte a riprendere la mobilitazione: “È l'unico strumento rimasto alle lavoratrici e ai lavoratori del Tpl per far sentire la propria voce: in mancanza di una convocazione immediata e di una ricomposizione del tavolo, siamo pronti a proclamare un nuovo sciopero del tpl già nel mese di ottobre”. 
 

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