Il prImo "click day" è previsto per il 31 gennaio e riguarda i lavoratori domestici e subordinati di altro tipo provenienti da alcuni Paesi con cui l’Italia ha stipulato accordi di cooperazione e riammissione. “Anche in Umbria c'è forte preoccupazione da parte di associazioni e sindacati che forniscono servizi agli immigrati, perlopiù su base volontaria. La popolazione immigrata in Umbria rappresenta circa il 10,35 della popolazione totale: 93.243 stranieri su 900.790 residenti. L'incidenza della popolazione immigrata su quella autoctona consente all'Umbria di collocarsi al secondo posto tra le regioni italiane”. Ieri la Cisl, con Francesco Ferroni durante un incontro in Provincia del Tavolo di Coordinamento dell’immigrazione, ha lanciato l'allarme.
Durante l'incontro è stato evidenziato da Alessia Giuliacci dell’INCA CGIL di Perugia, come la procedura sia assolutamente inefficace, lasciata alla casualità, una sorta di lotteria che non permette di fare alcuna programmazione, scarsamente efficace e che, anche dal punto di vista etico solleva molte perplessità. “Non sappiamo ancora con che criteri le quote di ingresso, che sono in tutto 98.080, verranno distribuiti nelle regioni. Di certo possiamo dire che quest'anno le domande presentate sono state molto meno e la maggioranza riguarda lavoratori stranieri che assumono altri stranieri: in realtà, come spesso succede, si tratta di una sorta di ricongiungimento familiare mascherato”.
Ci saranno, invece, il 7 febbraio le prime prove d'italiano per gli stranieri che vogliono ottenere un permesso di soggiorno di lunga durata. “Si terranno al centro per l'integrazione di Ponte San Giovanni, a partire dal 7 febbraio, con sessioni di quaranta persone per volta. Noi non siamo contrari ai corsi di lingua - ha spiegato Ferroni - ma vogliamo verificare bene quali siano le vere finalità. Per questo li continueremo a monitorare nel tempo. Per ora possiamo sottolineare che le modalità di iscrizione e verifica successiva dei risultati del test sono complicate e non certo facilmente accessibili per coloro che lo devono sostenere”.
Infine, il Tavolo di Coordinamento per l'immigrazione, che riunisce e coordina le associazioni che forniscono servizi agli immigrati (Cgil, Cisl, Uil, Cidis Onlus, Coop Onda, Coop Perusia, Coop Frontiera Lavoro, Patronato Acli) rivendica il suo ruolo anche in tempi di crisi. Roberta Veltrini della Cooperativa Frontiera Lavoro: “I servizi che forniscono le associazioni sono senza scopo di lucro e questo ha permesso di eliminare i vari studi legali o commerciali o fiscali che fornivano agli stranieri questi stranieri a pagamento. Stiamo osservando una riduzione di fondi anche in questo settore: chiediamo un incontro all'Anci perché faccia una ricognizione dei servizi della cooperazione sociale e decida di sostenere quelli che sono effettivamente efficaci. L'integrazione e la sicurezza sociale passano anche attraverso questi servizi che, altrimenti, renderebbero impossibile per un immigrato districarsi tra le maglie della burocrazia e avere accessibili i propri diritti”.


Tavolo di coordinamento per l'immigrazione dell'Umbria

 

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