Esiste un algoritmo in grado di scovare gli evasori fiscali, in particolare per quanto riguarda la Tari, la tassa sui rifiuti, che nel nostro territorio fa registrare livelli di evasione molto elevati. “Siamo convinti che le buone pratiche che si realizzano in altre realtà territoriali andrebbero seguite e replicate sul nostro territorio – afferma Mario Bravi, segretario generale dello Spi Cgil di Perugia - Per esempio il Comune di Bologna, ha introdotto un algoritmo, che ha consentito di recuperare somme consistenti dagli evasori seriali della Tari, cosa che ha consentito di abbassare la tariffa a tutti gli altri”.
Si tratta – spiega il sindacato dei pensionati della Cgil - di un algoritmo predittivo ,che smaschera anomalie, le seleziona e le individua, attraverso l’utilizzo di una piattaforma, che integra le varie banche dati rendendole interoperabili. Si prendono in considerazione i dati del catasto, dell’anagrafe, gli atti notarili sulle successioni, la riscossione dei tributi, il database dell’Agenzia delle Entrate sulle locazioni, l’anagrafe delle imprese e quella tributaria. “L’obiettivo – continua Bravi - è chiaramente pagare meno e pagare tutti, tutelando così le fasce sociali più deboli. L’Umbria non può essere indifferente al tema, anche perché abbiamo un'evasione Tari rilevante. Dai dati elaborati da più istituti, infatti, risulta che siamo la quinta regione per evasione da questa tariffa e ogni anno vengono evasi almeno 29 milioni di euro”.
“Non possiamo rimanere con le mani in mano – conclude Bravi - Per questo chiediamo ai 59 sindaci della provincia di Perugia, di dotarsi di questo algoritmo, per contrastare nei fatti e non solo a parole, l’evasione della tariffa Tari, per inaugurare una battaglia contro tutte le forme di evasione fiscale, tariffaria e tributaria che danneggiano la collettività e colpiscono le persone più fragili. Attendiamo atti concreti, in fondo Bologna non è così lontana”.
 

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