SPOLETO - “Subito dopo le scosse del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 il lavoro che abbiamo dovuto affrontare si è rivelato molto complesso perché, se da una parte la Protezione civile doveva gestire l’emergenza occupandosi delle persone garantendone l’assistenza immediata, dall’altra ci si è subito adoperati per la messa in sicurezza del patrimonio artistico e culturale. Un lavoro insostituibile ed eccezionale quello della Protezione civile, insieme alle Sovrintendenze, ai Vigili del fuoco ed ai nuclei specializzati delle diverse forze dell’ordine che ha consentito di salvare migliaia e migliaia di opere d’arte”: è quanto ha affermato l’assessore regionale alla cultura, Fernanda Cecchini, che nel pomeriggio di oggi ha accompagnato il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, il Commissario europeo, Tibor Navracsics, e il sottosegretario ai Beni culturali Ilaria Borletti Buitoni alla visita al Deposito dei beni culturali della Regione Umbria, di Santo Chiodo di Spoleto dove sono custodite le opere salvate dal terremoto. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli e alcuni sindaci dei Comuni della Valnerina.

Dopo aver ringraziato il presidente Tajani e il Commissario Navracsics per la grande e sostanziale vicinanza nei confronti dell’Umbria e delle popolazioni terremotate, manifestata con lo stanziamento di contributi per la ricostruzione e la gestione dell’emergenza, l’assessore Cecchini ha riferito che “nel Deposito di sicurezza sono ‘ricoverate’ circa 6 mila opere”.

“Il Deposito realizzato dalla Regione Umbria - ha detto – è una struttura unica in Italia, che ha permesso, senza alcuna selezione, di recuperare e mettere in sicurezza quante più opere possibili danneggiate dal sisma e, al suo interno, sono ospitate anche opere che richiedono interventi molto complessi”.

In proposito l’assessore Cecchini ha ricordato come la presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, si sia da subito impegnata per far sì che una parte delle risorse destinate all’Umbria derivanti dalla campagna di donazioni, d’intesa con le istituzioni preposte, fossero destinate anche per il restauro di beni mobili delle Chiese interessate dagli interventi, per una più funzionale riapertura al culto da realizzare dopo aver messo in sicurezza gli edifici pericolanti”.

 “L’Umbria però – ha proseguito l’assessore Cecchini - ha voluto, da subito, dimostrare una grande capacità di reazione e di ripresa ed abbiamo voluto farlo anche attraverso la mostra “Tesori dalla Valnerina” allestita nel Museo nazionale della Rocca Albornoziana di Spoleto e che ha raccolto un nucleo di 30 opere d’arte provenienti dalle chiese danneggiate e dal Museo della Castellina di Norcia, anch’esso chiuso per inagibilità e che ha avuto un considerevole successo di pubblico, con 25mila793 visitatori dalla data di apertura del 5 maggio, ad oggi”.                   

Concludendo, l’assessore Cecchini ha voluto ancora una volta rivolgere parole di sincera gratitudine a tutti “per i concreti, preziosi e competenti aiuti che hanno permesso di salvare lo straordinario patrimonio culturale ed artistico dell’Umbria”.  

Tajani: il sisma è più debole della cultura

"Camminando in questa sorta di ospedale dell'arte viene da dire che il terremoto è stato più debole della cultura":ha osservato da parte sua il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani. "Abbiamo il dovere di sostenere il recupero dei tesori feriti per poi ricollocarli nelle loro sedi di origine quando sarà possibile", ha poi  aggiunto sottolineando, assieme al commissario europeo alle Politiche culturali, Tibor Navracsics e al sottosegretario al Patrimonio culturale, Ilaria Borletti Buitoni, l'importanza del deposito "realizzato con fondi europei e che continua a far vivere queste opere".

A illustrare gli interventi in corso è stata la soprintendente alle Belle arti dell'Umbria Marica Mercalli che si è soffermata in particolare sulle pietre della chiesa di San Salvatore di Campi di Norcia.

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