PERUGIA – “La Regione Umbria chiarisca quali azioni intende intraprendere per sollecitare il Governo nazionale affinché venga autorizzata al più presto la richiesta di cassa integrazione straordinaria avanzata dall’azienda al ministero del Lavoro, cui in via esclusiva compete la concessione degli ammortizzatori sociali”. Lo chiede, con una interrogazione relativa alla Tagina di Gualdo Tadino di cui annuncia la presentazione, il consigliere regionale Andrea Smacchi (Partito democratico).

Nell’atto ispettivo Smacchi spiega che “la fascia appenninica umbro-marchigiana è stata particolarmente colpita da delocalizzazioni e chiusure di grandi - medie e piccole attività, situazione che ha generato emergenze e nuove ingiustizie sociali, precarietà del lavoro e spopolamento di un intero territorio. In queste ultime settimane è riemersa con forza e preoccupazione la vicenda della Tagina ceramiche con sede a Gualdo Tadino, che dopo la vendita e relativo cambio di proprietà e piano di rilancio, necessitava però di un periodo di cassa integrazione straordinaria per consentire un graduale e sostenibile ritorno alla produzione.”

Ricostruendo le vicende della Tagina, Smacchi ricorda che “il 20 aprile 2018 essa è stata rilevata dalla Saxa Gress s.r.l. dell'imprenditore Francesco Borgomeo (Circular Cerem srl, proprietario al 95 percento e alla Pro Business & Law srl). A fronte del piano di ripresa delle attività produttive, che non consente l’operatività immediata di tutta la forza lavoro in organico, ed in considerazione dell’avvenuta utilizzazione degli ammortizzatori sociali, la società ha ritenuto di richiedere al ministero del Lavoro l’attivazione della cassa integrazione straordinaria per 12 o 6 mesi, prevista per imprese con più di 100 dipendenti ed in presenza di determinate condizioni legate alla continuità aziendale ed alle prospettive di rilancio produttivo. La richiesta di cassa integrazione straordinaria avanzata dall’azienda al ministero del Lavoro non ha però trovato riscontri positivi, per motivazioni legate, a detta dello stesso ministero, alla non corrispondenza della situazione di Tagina con le previsioni normative ed applicative”.

“Un possibile contributo rispetto alla ricerca di una soluzione della vicenda – continua Smacchi - potrebbe essere rappresentato dalla estensione dell’applicazione delle deroghe previste dalla normativa in tema di durata massima dei trattamenti di integrazione salariale straordinaria nelle aree di crisi complessa riconosciute anche alle aree di crisi interessate da accordi stipulati ai sensi della previgente disciplina (legge n.99/2009) di cui l’accordo di programma della Merloni è l’unico esempio a livello nazionale”.

Andrea Smacchi conclude rimarcando che “per il momento a pagare sono solo gli operai che hanno accettato ferie forzate, permessi non retribuiti e che non hanno ancora percepito gli stipendi del passato, accumulati prima della vendita. La situazione di stallo venutasi a creare presso il ministero deve essere immediatamente rimossa e non ci possono essere ‘intoppi burocratici’ di sorta che possono frenare la ripresa di un importante azienda del nostro territorio e la tutela di decine di lavoratori e famiglie, visto che la Regione Umbria ha messo ha disposizione tutti gli strumenti in suo possesso per chiudere velocemente la vicenda della Tagina”. 

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