I dati negativi della qualità dell'aria rilevati in questi giorni dovrebbero favorire un ripensamento delle politiche per la mobilità. Le nostre città sono, in molti casi, sempre più strangolate dalle auto, che sono sempre più grandi ed energivore, e provocano 11% di tutte le emissioni climalteranti. Si dovrebbe, pertanto, procedere a mettere in campo un modello intermodale di spostamento rapido, efficiente e di tutela dell'ambiente, che investa in opere di mobilità urbana, locale e regionale. Per giungere così a una nuova gerarchia della mobilità (con un uso limitato delle auto e la diffusione del car-sharing) con un ripensamento degli spazi pubblici e dei centri abitati. L'Umbria infatti, grazie alle sue caratteristiche, è ottimale per sperimentare un piano innovativo della mobilità, attraverso la nuova definizione dello spostamento casa-lavoro, casa-scuola e necessità turistiche.

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