Molti istituti di ricerca stanno sottolineando che l’Italia sta navigando in un mare agitato di stagnazione e che potrebbe evolvere in recessione. Il lavoro, in molti casi, è povero, poco produttivo e mal pagato.
Il 23% degli under 29 si trova in condizioni di povertà lavorativa, inoltre persiste il 23,7% di differenza salariale tra uomini e donne, è quanto emerge dal rapporto Oxfam.
Non sono rinviabili oltre, pertanto, un rilancio economico del Paese e il contrasto concreto delle diseguaglianze. Ancora di più in occasione dei 50 anni dello Statuto dei Lavoratori è necessario ripensare un intero sistema. Rimettere al centro i diritti dei lavoratori mettendo in campo tutte le azioni necessarie a contenere la precarietà favorita dal Jobs act e dall’abolizione dell’Articolo 18.
Per quanto riguarda la nostra regione, si dovrebbe sviluppare una politica integrata che valorizzi al meglio le risorse culturali e ambientali, artigianali ed enogastronomiche presenti nel territorio, per uno sviluppo economico equilibrato e sostenibile. Investire in accoglienza, ospitalità, nelle reti strutturali e tecnologiche; e agevolare l’insediamento di aziende produttive attente alla tutela dell’ambiente e ai diritti dei lavoratori. Lanciare un piano quinquennale per favorire la creazione di imprese ecosostenibili, che puntino alla innovazione tecnologica e per incentivare la riconversione ecologica delle imprese esistenti. Tutto ciò per incrementare la creazione di posti di lavori buoni e stabili per i giovani.

 

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