PERUGIA - ''Non e' possibile che ancora oggi in Umbria ci siano 7 distinte organizzazioni di produttori. Non e' piu' rinviabile la costituzione di un unico soggetto che rappresenti un’interlocuzione unitaria con il mercato. Dobbiamo adeguarci tutti ad un mondo che cambia e che non puo' restare ancorato a modelli che risalgono ad un tempo che ormai non c'e' piu'''.

Cosi' l'assessore alle politiche agricole della regione Umbria, Fernanda Cecchini, si e' rivolta ai rappresentanti della Filiera del tabacco, nella riunione tenutasi stamani nella sede dell'Assessorato. Per Cecchini esistono, infatti, le condizioni per il rilancio di un settore che in Umbria vede 5mila addetti per una produzione annua di 17 mln di kg e che ha visto gia' l'impegno dell'istituzione in quanto nella regione Umbria si e' riusciti a chiudere, unica in Italia, la trattativa con la Commissione europea sulla misura agroambientale del Piano di Sviluppo rurale.

Tuttavia, per Cecchini ''la filiera deve dare una mano razionalizzandosi, anche perche' le multinazionali l'hanno chiesto con forza che hanno bisogno di un unico interlocutore, e la Regione ritiene che quando le risorse sono meno c'e' bisogno di fare uno sforzo tutti quanti e, quindi, si deve passare da 7 ad un unico interlocutore''.

L'assessore ha infatti illustrato l'esito dell'incontro svoltosi la scorsa settimana al Ministero delle politiche agricole al quale hanno preso parte anche i ministeri delle finanze e della salute, le quattro regioni interessate (Umbria, Toscana, Campania e Veneto) e le cinque multinazionali presenti sul mercato del tabacco italiano.

''Ci sono posizioni diversificate tra le varie multinazionali - ha spiegato - ma e' stato molto positivo il fatto che tutte siano state disponibili a discutere. Da anni le multinazionali non partecipavano ad un tavolo italiano per confrontarsi con i soggetti istituzionali. Questo e' un risultato che si e' raggiunto grazie alla tenacia della Regione Umbria ma e' soltanto un primo passo. Adesso bisogna continuare per avere garanzie certe sia per la definizione del prezzo di acquisto sia per la quantita' di prodotto che verra' acquistato in Umbria ed in Italia''.

''Il 7 marzo - ha proseguito Cecchini - e' gia' fissato un incontro in Umbria tra la Regione e la Philip Morris, ma nel frattempo continueremo a sollecitare il Governo nazionale perche' metta in campo le iniziative necessarie per convincere le multinazionali''.
 

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