di Elio Clero Bertoldi
PERUGIA - L'opera di oggi è di Suzanne Valadon, al secolo Marie Clémentine Valadon (1865-1938), ex modella di grandi pittori e prima donna ad entrare, nel 1894, nella Società nazionale di Belle Arti. 
La tela si intitola “Adamo ed Eva” e venne dipinta nel 1909. Suzanne rappresentò se stessa (aveva 44 anni) in Eva ed in Adamo fissò le fattezze del suo amante Andrè Utter (1886-1948), parigino, di genitori originari dell’Alsazia, ex elettricista e, successivamente, pittore anche lui. 
I due - che si erano conosciuti da poco, quando André riportò a casa, il suo amico Maurice, figlio della pittrice, ubriaco fradicio - si sposarono nel 1914, prima che l’uomo - biondo con gli occhi azzurri e di oltre venti anni più giovane dell’amata - partisse per la guerra. 
Nel 1923 la coppia ed il figlio di lei - Maurice Utrillo (1853-1955) - si trasferirono da Montmartre nel Beaujolais, in un castello (Saint Bernard). 
Vennero definiti il “Trio infernale” o la “Trinità maledetta”, per i bisticci, le liti, le rappacificazioni, l’alcol consumato, soprattutto dai due maschi. 
Poco dopo la metà degli anni Venti i coniugi si divisero, pur restando in buoni rapporti, ed anche Maurice, qualche anno dopo, ruppe con la madre. 
Raccontano che l’artista sia morta mentre stava dipingendo. Suzanne e André riposano uno vicino all’altra, nel cimitero parigino di Saint Ouen.
L’opera è esposta al Museo di Arte Moderna, Centro Pompidou, Parigi.

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