Legge sugli appalti, qualcosa si muove. Cgil, Cisl e Uil Umbria: aprire subito il confronto con le parti sociali per arrivare ad un testo efficace e condiviso

“Qualcosa si muove sul fronte degli appalti in Umbria. Apprendiamo dagli organi di informazione che le forze politiche di maggioranza e opposizione in consiglio regionale stanno lavorando ad una proposta di legge, che metta finalmente fine, come il sindacato chiede da anni, a pratiche inaccettabili, come il massimo ribasso, che si ripercuotono sistematicamente sulle lavoratrici e i lavoratori coinvolti, producendo salari da fame e precarietà”. Così in una nota Cgil, Cisl e Uil dell’Umbria che rimarcano però la necessità di un coinvolgimento immediato delle parti sociali, per arrivare alla stesura di un provvedimento davvero capace di incidere sulle dinamiche di affidamento degli appalti e servizi pubblici. Per i sindacati è imprescindibile l’applicazione obbligatoria dei contratti nazionali di riferimento, siglati da associazioni datoriali e organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, il rispetto in toto della clausola sociale (quella che assicura l’assorbimento di tutto il personale nei passaggi da una società all’altra) e lo scorporo del costo del lavoro e della sicurezza dai bandi di gara. “Di tempo ne già passato anche troppo - concludono le tre sigle sindacali confederali - in una regione in cui il ricorso agli appalti nel settore pubblico è cresciuto a dismisura nel corso degli anni, dando spesso vita a fenomeni di sfruttamento e persino di illegalità conclamata. È perciò necessario stringere per arrivare nel più breve tempo possibile ad una legge che sia davvero condivisa, nell’interesse di decine di migliaia di lavoratrici e dei lavoratori”. 
 

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