Studentato San Bevignate: lettera aperta dell’Avv. Barelli al Rettore di Perugia
Ill.mo Prof.Franco Moriconi, Rettore dell’Università degli Studi di Perugia,
ho letto con interesse la sua intervista del 1 aprile scorso, nella quale Lei ha dichiarato che la città non ha bisogno di studentati in periferia come quello di San Bevignate ed ha auspicato una collaborazione dei candidati sindaci con l’Università. Ho apprezzato il suo riferimento all’Università quale maggiore industria della regione e lo condivido sia con riferimento ai numeri che essa esprime, sia con riferimento ai talenti che forma e produce.
Nella società della conoscenza i luoghi del sapere e di formazione dei talenti sono determinanti per la crescita dei territori, considerato che il motore dello sviluppo è quell’economia della conoscenza fatta di beni immateriali che produce ricchezza con nuove idee, creatività e innovazione. Con la strategia “Europa 2020” la Commissione europea ha individuato nella crescita intelligente, sostenibile e inclusiva i tre motori per uscire dalla crisi sociale ed economica. Una strategia che indirizzerà anche i finanziamenti che l’Europa concederà agli Stati con i prossimi fondi strutturali europei e che, in presenza di una forte riduzione della spesa pubblica italiana, è l’unica risorsa concreta a sostegno dell’occupazione e del lavoro sulla quale la nostra città e la nostra regione potranno contare.
Perugia ha la fortuna di possedere un grande patrimonio culturale, due Università, un’Accademia di Belle Arti ed un Conservatorio di musica che la rendono una realtà privilegiata per formare ed ospitare i talenti dell’economia immateriale, per inserirsi pienamente nell’economia della conoscenza e per meritare ed ottenere i previsti fondi europei.
Occorre però che sappia riscattarsi dalla difficile condizione nella quale si trova e rivendicare con orgoglio e convinzione il ruolo di Capo-luogo geografico, culturale e sociale di un territorio anche più vasto della stessa Umbria.
Ritengo che le prossime elezioni comunali saranno determinanti non solo per decidere chi dovrà porre il necessario rimedio alla disastrosa condizione delle strade della nostra città ridotte a mulattiere, ma soprattutto per decidere chi potrà ridare a Perugia la sua naturale dimensione e l’orgoglio di Capo-luogo.
Solo una Grande Perugia - che sappia rivendicare il ruolo di città metropolitana oppure di Capo-luogo di una macro-regione - potrà scongiurare il rischio che la piccola Umbria possa essere cancellata sotto i colpi di quel risparmio di spesa che ha già costretto i Comuni alla fusione, cancellato le Province, ridotto i Tribunali e che arriverà a colpire le piccole regioni come la nostra.
L’auspicio è che la campagna elettorale possa essere l’occasione per mettere al centro del dibattito cittadino tali temi e che l’Università sappia integrarsi sempre più nelle politiche cittadine e assumere quel ruolo trainante che la società della conoscenza le riconosce.
Ovviamente sulla vicenda di San Bevignate non posso che condividere interamente il suo auspicio che l’opera non venga realizzata e che, se necessario, si trovi una collocazione alternativa utilizzando gli edifici esistenti nel centro storico.
Confidando di poterLa incontrare appena possibile per un colloquio più approfondito, Le invio i migliori saluti ed auguri di buon lavoro nell’interesse e per il futuro dell’Università e della Città.
Urbano Barelli
Presidente e candidato sindaco di CREA Perugia
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