Gli strepitosi successi delle politiche del lavoro.
di Alfonso Gianni.
Continuano gli strepitosi successi della politica del lavoro del governo Renzi (e dei suoi predecessori). L'Istat ci dice che ci sono 30mila occupati in più ( +0,1%) nel mese di gennaio rispetto a dicembre. Ma, attenzione: il calo della disoccupazione giovanile, dal 39,2% al 37,9%, è interamente compensato dall'aumento degli inattivi, cioè di coloro che non lavorano e non cercano lavoro. Quindi il saldo è uno zero tondo tondo. Se si suddivide l'andamento dell'occupazione tra gennaio e dicembre per fasce di età il quadro è quindi il seguente: tra 15 e 24 anni, il saldo è zero; tra 25 e 34 anni l'occupazione cala di 6 mila unità; tra 35 e 49 anni l'occupazione cala di 4 mila unità; tra 50 e 64 anni aumenta invece di 40 mila unità. Ovvero l'intero aumento dell'occupazione registrato nel mese è ascrivibile alla permanenza forzata al lavoro della fascia più anziana a causa delle controriforme pensionistiche. Il Jobs act è oramai un flop certificato. No, il nostro non è un paese per giovani (ma non è che gli anziani se la spassano). Votiamo al più presto nel referendum per abolire i voucher e le norme sui subappalti.
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