di Isabella Rossi

Perugia – Debutta sabato prossimo al Teatro Mengoni di Magione “Diario del Tempo. L’epopea quotidiana”, nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria che non solo torna a “volgere lo sguardo alla contemporaneità e alle esperienze di rinnovamento” ma apre le porte ad una scrittrice, regista ed interprete capace di parlare al pubblico in modo speciale. Sguardo franco, lunghi capelli castani e ancora impressa nel volto una nota di sorpresa, mista ad entusiasmo, per “il miracolo umbro”. Quello che ha investito sul giovane talento di un’autrice e regista in viaggio da non pochi anni nel mondo del teatro. Si è presentata così, ieri mattina nel foyer del Teatro Morlacchi, Lucia Calamaro accompagnata dai suoi attori - Federica Santoro, Roberto Rustioni, Daniela Piperno e Davide Grillo – per raccontare il suo lavoro “umbro” insieme al direttore, Franco Ruggeri, e a tutto lo staff del Teatro Stabile. Una produzione che di per sé è un atto in controtendenza. E una doppia eccezione, se si considerano gli elementi “innovazione” e “donna”. Se poi si aggiunge il fattore tempo, quello lungo necessario alla maturazione di un lavoro di qualità, l’eccezionale via scelta dallo Stabile umbro diventa rarità nel panorama italiano.

A casa in Umbria “Qui in Umbria mi sento a casa, come la straniera che non si sente più straniera”, ha confidato la regista sottolineando che dopo anni di dura gavetta – e di tanti lavori autoprodotti di cui l’ultimo, L’origine del mondo, ha ricevuto nel 2012 ben tre premi Ubu – l’Umbria l’ha accolta con calore e competenza.  “Lucia Calamaro è una delle voci più significative del nuovo teatro italiano e protagonista importante del cammino che lo Stabile vorrà fare nei prossimi anni”, ha riferito Ruggeri. Su tale percorso si è imbastita già una collaborazione con il Teatro Stabile di Roma “che ha mostrato lo stesso interesse per Lucia Calamaro”. Uno dei tratti caratteristici dei lavori di Lucia, ha commentato Nino Marino, vice direttore del Tsu insieme a Bianca Maria Ragni, è la creazione del testo sul palcoscenico. “Gli attori sono fondamentali, è un lavoro grandissimo. Ed il testo nasce e cresce con gli attori”. Altro elemento sprigionato dal lavoro teatrale, lievitato in oltre due mesi di prove e scrittura, è la comicità. Il tempo Come già anticipato dal titolo “questo lavoro è una lunga riflessione sul tempo”. Forse perché i quattro soggetti, disoccupati o precari, di tempo ne hanno. Forse perché la presa di coscienza del tempo “l’età che abbiamo, quella che avevamo”, ha sottolineato Calamaro, è uno dei processi più importanti nella vita di una persona.  Lo spettacolo Una disoccupata cronica, un impiegato obbligato al part-time, la supplente di lettere a fine carriera, lo studente di filosofia parcheggiato all’università. Sono questi i protagonisti dello spettacolo in due atti che partirà dal Teatro Mengoni per la prima tourné, quella umbra. Le date Gubbio - Teatro Comunale - mercoledì 19 marzo, Foligno – Teatro San Carlo - giovedì 20 marzo, Panicale – Teatro Caporali - venerdì 21 marzo, Città di Castello - Teatro degli Illuminati - domenica 23 marzo, Amelia - Teatro Sociale - martedì 25 marzo, Gualdo Tadino - Teatro Don Bosco - mercoledì 26 marzo, Marsciano - Teatro Concordia - giovedì 27 marzo.

 

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