Contro la dittatura della BCE e contro le inique politiche del governo Monti si è costituito il comitato “No debito” a Spoleto che si riconosce nei contenuti dell’appello nazionale “Dobbiamo fermarli. Noi il debito non lo paghiamo”.

"Infatti il nostro debito - spiega in una nota Ettore Magrini del Comitato - è stato creato artificiosamente per garantire la grande elusione ed evasione fiscale, per finanziare aiuti clientelari (con regali di prestigiose imprese pubbliche) a una classe imprenditoriale capace solo di privatizzare i profitti – socializzare le perdite e soprattutto per assicurare una lucrosissima rendita a banche e gruppi finanziari possessori del debito stesso. Ebbene, invece che far pagare il debito agli stessi affaristi e speculatori che l’hanno creato, il governo Monti, in continuità con i governi precedenti, lo sta scaricando sui lavoratori e sulle classi popolari attraverso il taglio dello Stato Sociale e dei diritti. Siamo di fronte anche ad un restringimento della democrazia con il cambiamento della Costituzione senza consultare i cittadini e l’imposizione di un trattato, il fiscal compact, che ci costringerà per 20 anni a sacrificare diritti sociali e civili".

"E’ evidente - prosegue la nota di Magrini - che è in atto una campagna terroristica massmediatica sulla ineluttabilità di tagliare la spesa sociale e di attuare una politica di austerità, ma, come dimostrano questi ultimi anni, non sono queste le soluzioni per uscire dalla crisi, in quanto la riduzione degli investimenti non fa che abbassare la domanda e i consumi restringendo la base impositiva fiscale e provocando un conseguente aumento del deficit. Il panorama politico italiano è desolante! Le forze politiche di centro destra e centrosinistra (apparentemente in conflitto tra di loro) condividono le scelte di fondo: la guerra, il liberismo, le grandi opere. E’ inaccettabile pure il richiamo alla coesione nazionale del Presidente della Repubblica, perché non siamo assolutamente sulla stessa barca: c’è chi vive con fastosi privilegi guadagnando e speculando dalla crisi e chi vive nell’emarginazione sociale e nella povertà".

"Facciamo appello - conclude la nota del Comitato - a tutti coloro che hanno in mente di costruire un’alternativa fondata su un cambiamento sociale, civile e democratico ad aderire al Comitato che ha i seguenti punti fondativi:
• Fermare la voragine degli interessi sul debito con una vera e propria moratoria. Vanno nazionalizzate le principali banche e vanno imposte tassazioni sui grandi patrimoni e sulle transazioni finanziarie. Colpire a fondo l’evasione fiscale.
• Drastico taglio delle spese militari e cessazione di ogni missione di guerra.
• Abolizione di tutte le leggi sul precariato. Blocco delle delocalizzazioni e dei licenziamenti, intervento pubblico nelle aziende in crisi. Istituzione di un reddito sociale.
• Costruire un nuovo modello di sviluppo ecologicamente compatibile, con le principali infrastrutture e i beni comuni sottratti al mercato.
• Lotta contro la corruzione e tutti privilegi di casta, rafforzando uno Stato Sociale universalistico. E’ indispensabile una legge sulla democrazia sindacale.
Sarà intenzione del Comitato No debito di Spoleto, oltre che produrre una controinformazione sul debito e sulla crisi, esprimere la propria azione a partire dalla collaborazione e sostegno a tutte le vertenze dei lavoratori nelle aziende del territorio, iniziando dalla IMS, la più grande realtà lavorativa spoletina".
 

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