Spesa/ Perugia fra le città mano care d’Italia, lo dice Altroconsumo
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E.P.
Quanti, e non sono pochi, faticano maledettamente ad arrivare alla fine del mese e faticano anche a riempire il carrello della spesa per mettere insieme il pranzo con la cena, non ci crederanno, ma Perugia risulta essere fra le città italiane meno care. E quanto ci dice una indagine certosina condotta dalla rivista Altrocunsumo, da sempre in prima linea nella indefessa lotta in difesa dei consumatori. Una indagine sicuramente seria ed anche apparentemente inccepibile, visto che i ricercatori di Altroconsumo si sono limitati a fare una cosa ovvia, ovvero un giro nei principali supermercati delle diverse città italiane ed a riempire l’immaginario carrello della spesa con gli stessi prodotti di largo consumo, tutti rigorosamente delle medesime marche: ed il risultato alla fine è stato che Verona ha indossato la maglia di città più a buon mercato d’Italia, con una spesa media annua pari a 5.785 euro.
Completano il podio Firenze (5.804 euro) e Pisa (5.826) euro. In questa classifica delle città virtuose Perugia si piazza più che onorevolmente alla settima piazza, con una spesa media annua di 5.975 euro ed anche l’Umbria nel suo complesso figura nella fascia delle regioni dove mangiare costa di meno, insieme a Toscana, Emilia Romagna, Liguria, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Come si vede il Centro Italia comanda assieme ad alcune regioni del Nord.
Dalla parte opposta della classifica troviamo, invece, la Valle d’Aosta, la Lombardia, il Lazio, l’Abruzzo, la Sardegna, la Calabria e la Sicilia. Una vera sorpresa per chi dava credito al luogo comune, coltivato in modo particolare dalla Lega, secondo il quale nel Meridione d’Italia la vita sarebbe meno cara, per cui anche se in quelle contrade i lavoratori guadagnassero di meno non si sarebbe nulla di male (ricordate la riproposizione in salsa bossiana delle famigerate “gabbie salariali”?).
Nel mezzo la zona grigia dove trovano collocazione tutte le altre regioni che non abbiamo sin qui nominato: Piemonte, Trentino Alto Adige, Marche, Molise, Puglia, Campania e Basilicata.
E la conferma di tutto ciò la si ha scorrendo la graduatoria di Altroconsumo delle città dove riempire il carrello della spesa costa di più, con prima in assoluto Siracusa (spesa media annua 6.596 euro), seguita da Sassari (6.579) e Aosta (6.571). E di seguito Catania, Roma, Ancona, Cagliari, Palermo, Messina, Pescara, Reggio Calabria, Varese, Bergamo e Cosenza che chiude con 6.391 euro.
Ultima notazione: anche Altroconsumo, che constata come ormai si siano fortemente ridotte le distanze, per quanto riguarda i prezzi, fra il gigantesco mega ipermercato di periferia ed il negozietto sotto casa, per cui spesso non conviene compiere lunghi tragitti alla ricerca della convenienza, considerati gli alti costi dei carburanti, suggerisce ugualmente, però, ovviamente per chi ha tempo disponibile, di provare a fare lo slalom fra i super e ipermercati della città: si potrebbero risparmiare mediamente 700 euro all’anno, non poco considerato che negli ultimi dieci anni il potere d’acquisto è crollato del 7 per cento.
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