Spello/ Approvata dal Consiglio la sostenibilità ambientale degli edifici
SPELLO - Con deliberazione di consiglio comunale il Comune di Spello dice “si” alla sostenibilità ambientale degli edifici in tutte le zone del territorio comunale e senza restrizioni. Per gli interventi di nuova costruzione o di ristrutturazione edilizia chi consegue la classe di sostenibilità ambientale “A” avrà diritto infatti ad un bonus di superficie utile coperta pari al 25%, mentre per la classe immediatamente inferiore “B” sarà pari al 15%.
Un “no” è stato invece detto all’applicazione delle misure straordinarie di ampliamento degli edifici esistenti nelle zone residenziali già “sature” ovvero in quei lotti delle zone “B” che hanno già esaurito le volumetrie previste dal piano regolatore, in quanto la qualità insediativa risulterebbe ulteriormente compromessa sotto il profilo ambientale ed anche della qualità architettonica. Anche le zone agricole, fasce di rispetto, aree archeologiche e tutte le aree irrinunciabili come definite dallo Statuto comunale sono state escluse dagli ampliamenti straordinari in quanto di rilevanza paesaggistica-ambientale, lasciando comunque inalterate le possibilità di intervento già previste dalla legge regionale 11/2005 e dal Piano Regolatore Generale.
Per un rilancio del settore produttivo, le misure straordinarie previste dalla Legge Regionale Umbria sul Piano Casa sono state lasciate inalterate per le aree “D”. In tali aree sono previsti incentivi premiali di ampliamento che vanno da un 30 ad un 50 percento per interventi che prevedano anche una riqualificazione ambientale (bonifiche di siti inquinati e rimozione amianto) e l’utilizzo del fotovoltaico sopra i 5 Kw di potenza (valore minimo di legge).
“Nel Comune di Spello – afferma l’assessore all’Urbanistica Caroli - saranno premiati gli interventi edilizi innovativi che raggiungono elevati standard di qualità ambientale e le imprese che decidono di investire e recuperare un patrimonio edilizio ormai obsoleto e inadeguato, promuovendo incentivi in termini di ampliamenti per chi bonifica l’ambiente e installa il fotovoltaico. Non è realistico pensare che il Piano Casa, con ampliamenti straordinari di zone già completate sotto il profilo edilizio, possa da solo rilanciare le costruzioni, in crisi per mancanza di una politica nazionale delle infrastrutture e delle opere pubbliche, da un mercato edilizio saturo di nuove abitazioni e dalla scarsità di risorse pubbliche da destinare agli investimenti degli enti territoriali”.
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