ROMA - E' cominciata l'avventura a caccia dell'antimateria. E' gia' al lavoro, infatti, il rivelatore Ams (Alpha Magnetic Spectrometer) agganciato oggi alla Stazione Spaziale Internazionale. Le particelle ad altissima energia che sfrecciano nell'universo, i raggi cosmici, lo stanno gia' attraversando e fra esse i rivelatori di questo gigantesco strumento cercano le piu' strane e sconosciute, probabili spie di un mondo opposto a quello che conosciamo, nel quale nuclei di anti-elio potrebbero costituire il cuore di anti-stelle.

Costato 2 miliardi di dollari, l'Ams e' frutto di una vasta collaborazione internazionale coordinata dal Dipartimento Usa dell'Energia con la guida scientifica del Nobel Samuel Ting, del Cern. Per 16 anni vi hanno lavorato circa 600 ricercatori di 16 Paesi e l'Italia ha giocato un ruolo importante, contribuendo per il 25% con Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Un ruolo di primo piano, tanto che il vicepresidente della collaborazione scientifica e' l'italiano Roberto Battiston, dell'universita' e della sezione Infn di Perugia.

Un altro italiano, Roberto Vittori, oggi ha manovrato il braccio robotico dello shuttle che ha spostato l'Ams dalla stiva della navetta Usa e lo passato, come fosse un pallone da basket, al braccio robotico della Stazione Spaziale. Quest'ultimo lo ha agganciato all'esterno della stazione orbitale.

''Oggi e' stata una giornata indimenticabile'', ha detto Battiston. ''In nemmeno 8 ore l'Ams e' stato installato e ha iniziato a fornire i primi eventi''. Complimenti da Battiston a ''tutti gli italiani coinvolti nel progetto'' e in particolare a Vittori, ''che oggi ha avuto davvero una giornata intensa'', e a Paolo Nespoli, ''da quasi 6 mesi sulla Stazione Spaziale''.

Oltre ad essere un astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), come Nespoli, e colonnello dell'Aeronautica Militare Italiana, Vittori si e' laureato in fisica a Perugia proprio con Battiston.

Non appena collegato ai sistemi di alimentazione della Stazione Spaziale, Ams ha cominciato a inviare i dati al centro di controllo della missione a Houston. ''Se una scoperta ci sara' - ha osservato - sara' una scoperta da Nobel''. Materia e antimateria sono state prodotte nelle stesse quantita' al momento del Big Bang e si sono annullate a vicenda. Tuttavia, in modo inspiegabile, e' sopravvissuta allo scontro solo una piccola quantita' di materia. Da un secolo i fisici prevedono che sia sopravvissuta anche una pari quantita' di antimateria, ma nessuno ha mai saputo dire dove sia finita. Se Ams scoprisse dei nuclei di anti-elio, significherebbe che esistono anti-stelle in anti-mondi.

''Sarebbe una rivoluzione per la fisica, ma non solo. Potrebbero arrivare - secondo Battiston - applicazioni impossibili da immaginare''. Per esempio l'antimateria dei positroni scoperta nel 1931 oggi e' utilizzata in medicina per fare diagnosi con la Pet.
 

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