ROMA - Feriti, sequestrati o abbandonati, glianimali selvatici in difficolta' trovano rifugio nel Centro di Recupero di Formichella. Gestito vicino Orvieto dal Corpo Forestale dello Stato, si trova sulla sommita' del monte Peglia. E' il piu' grande dei cento che si trovano in Italia e ospita circa 350 differenti esemplari di fauna selvatica: dai daini alle tartarughe, passando per cervi, grandi rapaci e volpi. 

Da pochi giorni e' entrato a far parte della grande famiglia anche un lupo. La new entry e' un maschio adulto soccorso sul ciglio di una strada nelle vicinanze di Gubbio gravemente ferito. Probabilmente investito, si trova ora a seguire un percorso riabilitativo al termine del quale, pero', non e' previsto il reinserimento in natura. Troppo grave l'entita' della ferita alla zampa per essere operato e per ritornare a predare, il suo destino prevede quindi il trasferimento presso il centro di Popoli, nel parco della Majella, in un'area recintata e
protetta di circa tremila metri quadrati. 

L'obiettivo del centro di recupero umbro e' il reinserimento in natura degli animali selvatici, ma non sempre e' perseguibile.
''Tra i tanti ospiti della Formichella si trovano specie alloctone che sono state sequestrate o confiscate perche' immesse irregolarmente in Italia - ha spiegato Luciano Servili, vice questore aggiunto responsabile dell'Ufficio territoriale per la biodiversita' di Assisi - liberarle significherebbe alterare l'ecosistema ospite e l'unica soluzione e' ospitarle in aree abbastanza grandi da simulare il loro habitat naturale. Un esempio e' costituito dai procioni. Originari del Nord America sono anche noti con il nome di 'orsetti lavatori' e' sono vittime di un traffico finalizzato allo sfruttamento come animali domestici''. 

Gli animali in difficolta' raggiungono il centro anche grazie alle segnalazioni dei cittadini al 1515, il numero verde della Forestale. ''E' molto importante - ha concluso Servili – che l'animale ferito o in difficolta' venga segnalato al nostro centralino. Se si trovano dei cuccioli soli durante un'escursione, non significa necessariamente che siano stati abbandonati, e' anche probabile che la madre sia andata a procacciare del cibo. Il consiglio e' sempre quello di evitare il piu' possibile di intervenire direttamente, ma segnalare il
ritrovamento. I nostri agenti faranno il resto''.

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