La sordità rappresenta il deficit sensoriale più frequente ed è la malattia in assoluto per diffusione nel mondo,  dopo ipertensione arteriosa ed artrosi.
Si calcola che circa 275 milioni persone nel mondo siano affetti da sordità importante; in Italia i disturbi uditivi interessano circa il 18% dei cittadini. In particolare, le statistiche parlano di un 4% di soggetti colpiti dai 13 ai 45 anni, il 10 per cento dai 46 ai 60 anni, il 25 dai 61 agli 80 anni e il 50 per cento di ultraottantenni.
Le conseguenze di una disabilità uditiva incidono pesantemente sulla qualità di vita di coloro che ne sono colpiti: ritardo o mancato sviluppo del linguaggio e delle funzioni cognitive quando essa si manifesta in età pediatrica, difficoltà nella  comprensione del linguaggio, forti limitazioni nella vita sociale e lavorativa, svantaggi relazionali ed economici, emarginazione e disturbi psichici.
Va da sé che la sordità ha anche un importante costo sociale: basti pensare  alle necessità riabilitative del soggetto e al fatto che la malattia è la seconda causa di pensioni di invalidità, preceduta dai deficit motori. Per frequenza la sordità per esposizione al rumore è  al primo posto come malattia professionale.
I progressi della scienza nello specifico settore sono rilevanti: una tecnologia assai  avanzata, sia nella fase diagnostica che in quella terapeutica,  così che si può confermare che la sordità può essere considerata una patologia emendabile nella quasi totalità dei casi.
Per ottenere risultati di eccellenza è  tuttavia indispensabile una organizzazione capillare che consenta di effettuare diagnosi precoci, soprattutto nel neonato e nel bambino piccolo, quando la sordità può avere conseguenze molto pesanti..
“ A questo riguardo – dichiara il Prof Giampietro Ricci,Direttore della  S.C. di Otorinolaringoiatrica del S.Maria della Misericordia  stiamo attuando , in collaborazione con Regione Umbria un programma di screening neonatale rivolto a tutti i nuovi nati , che consente di effettuare diagnosi precocissime. Per quanto riguarda  la parte terapeutica attualmente disponiamo , oltre alle protesi acustiche convenzionali, una serie di protesi impiantabili chirurgicamente a livello dell’orecchio medio che offrono prestazioni superiori e sono molto meno visibili esteticamente.”

Quali le soluzioni nei pazienti affetti da un alto grado di sordità? “ Possiamo affidarci agli impianti cocleari- aggiunge il Prof Ricci-, che rappresentano un vero e proprio orecchio artificiale utilizzato in tutti quei casi in cui i soggetti, a causa della gravità della malattia, non possono trarre giovamento dalle protesi acustiche tradizionali. Si tratta oramai di una tecnologia estremamente affidabile e cosi diffusa che si stima sia stata applicata ad oltre 200.000 pazienti  nel mondo), grazie a pratiche  chirurgiche relativamente semplici ,  con una quasi irrilevante  incidenza di effetti collaterali”.

Dal 2004 presso la S.C. di Otorinolaringoiatria della Azienda ospedaliera- universitaria di Perugia è stato istituito  un centro di riferimento regionale per gli impianti cocleari e per le protesi impiantabili : ad oggi sono 105  gli  interventi eseguiti in uno dei pochi centri  in Italia dove vengono applicati sia impianti cocleari che protesi impiantabili di vario tipo.
“ Occorre precisare- aggiunge il Prof Ricci- che l’impianto cocleare non è una protesi acustica (che è semplicemente un amplificatore di suoni),  ma è una vera e propria coclea artificiale : si tratta del primo organo di senso costruito in laboratorio  che viene applicato su vasta scala. Attualmente nel mondo sono circa 200.000 i pazienti cui è stato impiantato. In Italia vengono eseguiti circa 10 mila  interventi  all’anno con  questa alta specializzazione chirurgica , in centri altamente qualificati “
E’ interessante conoscere, anche sotto il profilo tecnico, come si compone l’ impianto cocleare:
“ Le parti sono due – specifica il Direttore della Clinica di Otorinolaringoiatria del nosocomio perugino: una esterna, che viene posizionata in sede retro auricolare come una protesi acustica, e una parte interna costituita da un elettrodo, dello spessore inferiore a 1 mm, che viene inserito chirurgicamente nella coclea malata. La parte esterna è costituita da un piccolo computer che trasforma l’energia sonora in impulsi elettrici che vengono trasmessi, attraverso la cute, all’elettrodo interno che attiva le terminazioni del nervo acustico. L’intervento presenta percentuali di successo molto elevate e una  incidenza di complicanze molto bassa.”

Nel corso della presentazione che si è tenuta nell’Aula Grande del S.Maria della Misericordia mercoledi 27 Febbraio, alla quale sono intervenuti il Prof  Mario Rende Direttore del Dipartimento di Specializzazione Medico-chirurgica , che ha sottolineato “ le capacità di empatia che il Prof Ricci ha stabilito con i suoi collaboratori  costituendo un tema muldisciplinare per conseguire risultati davvero straordinari” ed   il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia Dottor Walter Orlandi, che ha commentato  l’attività svolta dalla Clinica di Otorinolaringoiatria:”  Abbiamo seguito con grande attenzione  l’attività svolta  da medici e personale infermieristico della Clinica diretta dal Prof  Ricci. I risultati  conseguiti sono eccellenti sia nella attività  delle patologie più ricorrenti , ma anche in quelle  che richiedono una  alta e qualificata  specializzazione , come la  chirurgia dell’orecchio, con selezione dei pazienti per l’applicazione di protesi  che risolvono i gravi problemi  anche di natura sociale , determinati dalla sordità “

Il Direttore Generale  della Azienda Ospedaliera  Orlandi  ha confermato che “ la presentazione di questa mattina conferma  una  altra eccellenza del nostro Ospedale : le tecniche  presentate  dal Prof Ricci sono la migliore garanzia  per ottenere  risultati  straordinari , che  qualificano il nostro centro a livello nazionale. A lui e a tutti i suoi collaboratori va l’apprezzamento della Azienda perché  con il loro impegno e l’alta specializzazione  permettono  il recupero di  pazienti  affetti da sordità , con un normale inserimento scolastico e sociale di soggetti che ,nel caso di pazienti in età pediatrica, in tempi oramai lontani erano destinati al sordomutismo e a una vita di emarginazione sociale”.
Il Direttore Orlandi si è anche soffermato sui risultati  della S.C. di Otorinolaringoiatria  nel 2012:”  “ Va giudicata positivamente  sia la diminuzione dei ricoveri, che sono passati da 1303  del 2011  a 1056, con un  19% in meno.
Cosi come   positivamente va  considerata  l’attività svolta in regime  di  Day Surgery e  Day Hospital, con risultati di assoluto rilievo , che possono essere sintetizzati con incrementi  del 216% : si è infatti passati  da 107 interventi chirurgici effettuati nel  2011 a 339 nell’anno passato. Per quanto riguarda l’attività  ambulatoriale – ha concluso Il Direttore Orlandi- , l’incremento  è stato  del 18.5%,  con 4005  accessi in più, passando da 21.635  del 2011  a  25640 prestazioni al 31 Dicembre 2012”.

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