Di Ciuenlai - Le enormi difficoltà del Pd nel territorio vengono evidenziate dalla seconda rilevazione di Scenari politici - Winpoll dedicata al voto nelle Regioni. Man mano che ci si allontana da Roma il consenso scende e di brutto,  per la serie “più li conosci e più li eviti”,come hanno dimostrato le recenti elezioni comunali. Rispetto al sondaggio di febbraio il Pd   è dato in calo in 18 delle 20 regioni italiane. Si salvano il Trentino, dove fa paro, e (sic) la Puglia, dove governa l'amicone” di Renzi  Emiliano. Per il resto si va dai “Bagni di sangue” di Lazio, Toscana, Sicilia e Abruzzo (perdite tra il 4 e il 5%) , ad arretramenti significativi in tutte le altre realtà, ad eccezione di Umbria , Sardegna e Liguria che perdono solo qualche decimale di punto.  Ma c'è di più, molto di più! Nonostante la rilevazione sia per le elezioni politiche e quindi più favorevole ai democratici, se ci fossero oggi le elezioni regionali il Pd perderebbe di  colpo Sicilia, Lazio, Friuli, Calabria, Abruzzo e Molise. Infine non esiste più alcuna Regione dove il partito di Renzi e i suoi alleati superano il 50% dei voti. E non lo superano neanche appioppandogli forzatamente l'alleanza con Sinistra Italiana.  Il 40% c'è  solo nelle tre tradizionali regioni rosse, Emilia, Toscana e Umbria. Anche le Marche sono sotto. Adesso si capisce il perchè dell'infinito amore per i sistemi “supermaggioritari”. Senza di loro questi quando affittano?

Condividi