Se vi capita di avventurarvi in una disputa con Umbria Acque vi sembrerà di trovarvi dentro un racconto “noir”. E’ un’impressione sbagliata  ed escludendo categoricamente che siate su “scherzi a parte”, vi accorgerete di essere immersi nella cruda e nuda realtà. Ecco il racconto dei fatti. Qualche giorno fa nel mio condominio arriva un operaio dell’azienda ed esegue alcune modifiche in zona contatori.

Risultato a intervento terminato; l’intero condominio si trova privo di questo indispensabile liquido. Il tutto senza alcun avviso e senza alcuna informazione. Naturalmente , coi rubinetti a secco, molti inquilini hanno fatto il numero “attivo 24 ore su 24 ore” per segnalare guasti. Ai più ha risposto, presumibilmente da Roma, un tipo che si divertiva con gli utenti. “Che vuole signora io la segnalazione l’ho fatta, Quando torna l’acqua? Domani, dopodomani chissà!”. “Ma lei è un dipendente di Umbria acque? “, “Si, Ah lo vuole mettere sul giornale? Brava che c’avete lì il gazzettino di Perugia , lo racconti a loro”. Arrivederci e trac alla comunicazione! Dopo diverse ore qualcuno, da un luogo remoto, fa un tentativo di ripristino della fornitura di acqua potabile. Ma i risultati sono un filo ai primi piani e niente dal secondo in poi.

Dopo 36 ore arriva un operaio di Umbria Acque che prova a migliorare la situazione. Ma cambia poco, la forza dell’acqua non riesce a innescare che un un filo un po' più consistente che piano, piano si spegne.  L’operatore, stavolta molto gentile e disponibile, ci spiega il perché. I lavori fatti due giorni prima “potrebbero aver portato della  terra nelle tubature e intasato i filtri interni agli appartamenti”. Per questo l’acqua non arriva o arriva piano e per poco tempo.

Alla domanda “quando farete questi lavori nelle case e quando ristabilirete la normalità del servizio?”, la risposta è “mai, l’azienda ritiene questi interventi  non di sua competenza”. Insomma tocca ai privati provvedere, pagare un idraulico per ripristinare il servizio. Cioè Umbria Acque combina il guaio all’utente e l’utente deve rimediare sborsando fior di quattrini. Ma chi è che deve garantire il servizio, l’idraulico di famiglia o il gestore del bene comune chiamato acqua? E parliamo di ordinaria manutenzione, non oso pensare che possa succedere in caso di straordinaria manutenzione.

 Allora siamo di fronte ad una azienda pubblica che

1)fa lavori e chiude l’acqua agli utenti di un intero condominio senza avvisarli un nessuna maniera,

2) chiama pronto intervento l’invio di un operatore dopo 36 ore,

3) Lascia, per effetto dei suoi interventi, senza un servizio idrico efficiente decine di famiglie per giorni,

4) Fa sapere, tramite i suoi operatori, che se questi utenti vogliono avere l’acqua come prima, devono pagarsi un idraulico privato per sistemare i guai provocati dal loro intervento.

Adesso avete capito perché ci sembra di essere dentro  un “noir”?

 

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