L'associazione Umbrialeft esprime la propria soddisfazione per la decisione del governo che va verso la cancellazione di questa primitiva forma di retribuzione delle prestazioni lavorative. Si è arrestata una pratica che produceva solo sfruttamento e precarietà, una forma di inciviltà che mortificava le lotte sociali e politiche condotte da milioni di lavoratori per assicurare dignità ed emancipazione alle future generazioni. Grazie, quindi, alla CGIL che con lumgimiranza ha condotto questa battaglia politica che, ripeto, è anzitutto una battaglia di civiltà, constringendo il governo ha fare una decisa marcia indietro, anche per evitare uno scontro referendario che, comunque, avrebbe rappresentato una testimonianza di opposizione dura alle politiche sul lavoro adottate fin qui dai governi che si sono succeduti, passando dal governo di Berlusconi, a quello di Monti, Letta ed infine Renzi. Umbrialeft con la sua iniziativa di venerdì 10 marzo si è messa in campo per condurre questa battaglia a fianco della CGIL denunciando anche la grave crisi economica che la nostra regione sta vivendo e come la Regione, in qualità di massima istituzione, stia sottovalutando adottando politiche velleitarie fine a se stesse.

Attilio Gambacorta
Coordinatore Associazione culturale Umbrialeft

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