Riceviamo dai  Partners  del progetto Consorzio Le fratte, CRB (Centro di Ricerca sulle Biomasse)- Università di Perugia e Comune di Perugia

 

I nuovi impianti di climatizzazione innovativi, realizzati nell’ambito del progetto SCER “Sviluppo di un nuovo sistema di Climatizzazione di edifici in ambito urbano basato sulle fonti Energetiche Rinnovabili” e inaugurati il 2 Luglio 2013 alla presenza del Direttore del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare, dott. Corrado Clini, sono basati interamente sulle fonti energetiche rinnovabili (solare fotovoltaico, geotermia a bassa entalpia, cippato o pellet di legna vergine), opportunamente combinate in due distinti prototipi a servizio di 3 utenze dell’area di Sant’Andrea delle Fratte. Il progetto di ricerca è stato cofinanziato dal Ambiente e della Tutela del Territorio e del mare grazie alla partecipazione ad un bando pubblico a livello nazionale rivolto espressamente alle attività produttive.

 

La caldaia presente nel primo impianto può funzionare esclusivamente a pellet e cippato di legna vergine. Il cippato, largamente utilizzato nel Nord Italia e nei paesi europei più avanzati, è costituito da legna triturata in piccole scaglie di dimensioni di circa 3 cm. Nella figura è mostrato il cippato di legno contenuto nel vano di stoccaggio abbinato alla caldaia, proveniente da zone limitrofe al Perugino.

 

Ovviamente la caldaia (di piccola potenza utilizzata anche in applicazioni domestiche)  non può invece essere in alcun modo alimentata da rifiuti o da Combustibile solido secondario (Css) derivante da rifiuti ed assimilato alle biomasse, come allarmisticamente  riportato in un vostro recente comunicato (“Perugia/ Allarme Isde: a Sant'Andrea delle Fratte azienda impiega impianti a Css”UMBRIALEFT.it 02/07/2013 - 18:56).

 

La stufa è tra l’altro un modello tecnologicamente all’avanguardia che dispone di un sistema di raccolta e pulizia della fuliggine;pertanto oltre al tradizionale  cassetto di raccolta della cenere, è presente un secondo cassetto per la polvere che non viene immessa in atmosfera, come invece accade nei caminetti, o nelle  tradizionali stufe a pellet.

 

Il sistema di climatizzazione è integrato con una  macchina frigorifera ad assorbimento che, nella stagione estiva,  sfrutta il calore  prodotto dalla caldaia  a 105 Gradi centigradi per produrre acqua refrigerata a circa 10 °C. Esso può essere integrato con pannelli solari termici che riducono il consumo di legna triturata.

 

Il secondo impianto non ha invece camino, non ha alcun sistema di combustione e consente di riscaldare, raffreddare e produrre energia elettrica con altissima efficienza grazie all’impianto fotovoltaico installato sul tetto abbinato una pompa di calore e a un innovativo sistema geotermico a sonde verticali  con accumulo, costituito da una vasca interrata che funziona da volano termico.

 

Come evidente la ricerca e l’innovazione che viene sperimentata ha come obiettivo la riduzione di  ogni sorta di inquinamento, notizie allarmistiche come quella da vuoi pubblicata nel vostro sito, che vi chiediamo di smentire immediatamente,  favoriscono l’uso dei tradizionali combustibili fossili: carbone petrolio e gas metano che sono tra i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico, dei cambiamenti climatici e disastri ambientali!!

 

Un procurato allarme su una notizia completamente falsa è un reato punibile dalla Legge.

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Nel concedere come è giusto e come è nostra consuetudine il diritto di replica al Consorzio, e nel prendere nota con sodddisfazione delle spiegazioni forniteci, vogliamo tuttavia fare presente alcune questioni:

1 - nella nota che abbiamo a suo tempo pubblicato non veniva indicata l'azienda "incriminata";

2 - la nota medesima non è frutto della redazione di questo giornale, che si è limitata a pubblicare una notizia pervenutagli da una fonte chiaramente identificabile e altrettanto chiaramente citata, bensì, come era del tutto palese,  trattasi di un comunicato diramato dall'Isde. E' perciò assolutamente improprio parlare di un nostro "recente comunicato", anche perché un organo di informazione non usa in proprio tale strumento;

3 - la smentita del Consorzio non va dunque intesa nei confronti di Umbrialeft, bensì nei confronti dell'Isde.

 

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