Sistema trasporti italiano su ferro vittima di scelte politiche insensate
Il sistema dei trasporti italiano su ferro è ancora vittima di scelte politiche insensate che rispondono con fatica ai bisogni reali del Paese e le ultime settimane di inferno per i pendolari ne sono l’ennesima dimostrazione.
Se il ministro Salvini ora grida al complotto e al sabotaggio, i dati del nostro ultimo rapporto Pendolaria mettono bene in evidenza come il trasporto pubblico resti ancora in secondo piano nelle scelte strategiche nazionali.
Il 2024 è stato un anno difficile per la mobilità sostenibile e su ferro, tra guasti, eventi meteo estremi e la continua corsa all’annuncio di grandi e inutili opere che hanno distolto l’attenzione dai veri problemi di chi viaggia in treno ogni giorno.
Serve una vera cura del ferro, con investimenti mirati per potenziare il trasporto pubblico su rotaia e la mobilità green, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini, ridurre l’inquinamento atmosferico e raggiungere gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi, promuovendo un sistema di trasporto integrato e sostenibile, degno di un paese moderno.
Chiediamo al Governo di recuperare le risorse economiche necessarie eliminando una parte dei sussidi alle fonti fossili e abbandonando progetti inutili come il Ponte Sullo Stretto di Messina e quelli dannosi per l’ambiente e l’economia, come nuove superstrade e autostrade in aree già dotate di queste infrastrutture.
Così si legge in una nota diffusa da Legambiente
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