Sisma Marsciano 2009. In II Commissione regionale incontro su ddl Giunta
La ricostruzione dovrà essere di qualità, per questo Regione e Comuni dovranno monitorare costantemente i lavori, ma anche la sicurezza nei cantieri. Si tratta comunque di una grande opportunità per il sistema umbro delle costruzioni alle prese con una difficilissima situazione di crisi. Bene la convenzione prevista nella legge con gli istituti bancari, ma no alla cessione del credito da parte delle imprese alle banche. Verificare la possibilità di cumulare al contributo le premialità previste nel Piano casa, in modo da dare vita ad ulteriori interventi strutturali.
Sono i passaggi principali emersi stamani in Seconda Commissione nell'ambito dell'incontro partecipativo con i soggetti (Comuni, associazioni di categoria, ordini professionali, sindacati e cittadini) interessati dalla ricostruzione conseguente ai danni procurati dal sisma che nel 2009 interessò, in modo particolare, il territorio Marscianese, ed invitati dall'organismo di Palazzo Cesaroni ad esprimersi sul disegno di legge della Giunta che detta le “Norme per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 15 dicembre 2009”. Come ha ricordato a margine dell'incontro dalla presidente della Giunta regionale, i danni stimati prodotti dal sisma e condivisi tra Giunta e Dipartimento nazionale di Protezione civile consistono in 101 milioni di euro (edifici di abitazioni principali, il Pir (Piano integrato di recupero) di Spina, ma anche il patrimonio edilizio pubblico e gli edifici scolastici.
La disponibilità complessiva attuale è di 43 milioni di euro che verranno utilizzati anche per affrontare la copertura dei costi per l'autonoma sistemazione. L'iter del disegno di legge in Commissione terminerà, con ogni probabilità, dopo il voto previsto nella riunione del prossimo 25 gennaio per approdare poi velocemente in Aula per la sua definitiva approvazione.
GLI INTERVENTI
WALTER CECCARINI (Ance Umbria): “Di grande importanza la comunicazione diretta che si è sviluppata su un atto come questo, che rappresenta una boccata di ossigeno per il sistema delle costruzioni, attualmente alle prese con una drammatica situazione nella quale sono presenti fenomeni di ristrutturazione interna. L'auspicio è che da questa occasione possa concretizzarsi una importante politica industriale. Le imprese strutturate stanno scomparendo. Nella legge evidenziamo una grave disattenzione che riguarda la certificazione Soa (Società organismi di attestazione): solitamente viene chiesta oltre 150 mila euro mentre in questo caso viene portata sopra i 258 mila. È pura follia”.
LIDIA PAROLI (Associazione piccole imprese Umbria): “Da questo provvedimento ci aspettiamo respiro per l'intero settore. Sarebbe auspicabile prevedere insieme alla ricostruzione la cumulabilità delle premialità previste per interventi ricompresi nel Piano casa. Bene le convenzioni previste con gli istituti di credito anche se vogliamo rimarcare l'importanza di assicurare tempi certi e rapidi per i pagamenti alle imprese. Riteniamo che i contributi (840mila euro) previsti per i Comuni, per la gestione della ricostruzione, vengano invece destinati completamente ai cittadini”.
ROBERTO CHIESA (Tecnico Comune di Perugia): “Sarebbe opportuno inserire tra le priorità anche gli edifici scolastici danneggiati”.
SINDACO DI MARSCIANO: “Giustamente le priorità della ricostruzione riguardano gli edifici, abitazione dei cittadini e quelli delle attività produttive. L'auspicio è di adeguare il contributo per le famiglie e le imprese danneggiate affinché possa essere eliminato il ricorso alle risorse proprie. È necessario un lavoro rapido per la predisposizione tecnica e procedurale utile alla ricostruzione. Bene quindi la quota destinata ai Comuni. Oltre il 90 per cento dei cantieri riguarderà Marsciano ed il Comune ha un numero di dipendenti insufficiente per seguire tutte le pratiche, per cui sarà necessario prevedere l'attivazione di rapporti con soggetti esterni. Importante è dare un limite massimo di cantieri per ogni impresa. Le risorse pubbliche vanno utilizzate in maniera rigorosa e attraverso costanti controlli. Già quest'anno dovranno partire i primi cantieri. Sarà importante mettere in campo un attento monitoraggio sulla sicurezza insieme alla Prefettura”.
RUGGERO ZAGANELLI (Comitato terremotati Spina): “Ringraziamo la Regione, in ogni sua componente strutturale e politica per averci sempre ascoltato e per aver tenuto sempre conto delle esigenze dei cittadini. Oggi possiamo guardare concretamente alla ricostruzione. Siamo comunque preoccupati per i parametri di copertura finanziaria, auspicando un cospicuo miglioramento. Va velocizzata l'apertura dei cantieri perché se riusciremo a spendere presto e bene le risorse previste ci sarà una motivazione ulteriore per chiedere la copertura totale delle spese. No alla cessione del credito alle banche da parte delle imprese perché sarebbe poi il cittadino debitore verso le stesse banche. Il contributo pubblico non può essere ceduto. Bene la convenzione prevista dalla legge”.
ASSESSORE PROVINCIA PERUGIA (Controllo costruzioni e Protezione civile): “Per il territorio colpito è stato ottenuto un ottimo risultato. Andrebbe previsto però un contributo modulato rispetto al rischio sismico dell'area. Sarebbe auspicabile prevedere una priorità anche per i beni culturali. I Comuni dovranno mettere in campo efficienti controlli su ogni fase della ricostruzione affinché non si verifichino situazioni tipo quella di Giove (Valtopina)”.
PASQUALE TROTTOLINI (Cna Perugia): “L'atto dovrà essere approvato con urgenza e la Giunta regionale, poi, dovrà provvedere con celerità a predisporre tutti gli atti necessari per l'avvio reale della ricostruzione. Le famiglie e le imprese colpite non possono più aspettare. Il sistema delle costruzioni sta vivendo grandissime difficoltà, questa è una importante occasione per la ripresa. Bene il limite dei 258mila euro per la certificazione Soa”.
ALVIERO PALOMBI (Collegio geometri Perugia): “I Comuni più piccoli dovrebbero affrontare le procedure in modo unificato. Nell'auspicare tutti i controlli necessari nelle fasi della ricostruzione, ci mettiamo a disposizione per partecipare alla stesura dei progetti, ma anche per quanto riguarda la formazione del libero professionista che parteciperà alla realizzazione del progetto. Quindi, formazione preventiva e propedeutica per i controlli tecnici e per la sicurezza nei cantieri”.
TINO TOSTI (Filca Cisl Umbria): “Questa ricostruzione parte in un momento in cui moltissime imprese del settore versano in gravissime difficoltà, per cui la concorrenza sarà altissima. Attenzione dunque ai prezzi praticati e alla qualità degli interventi. Attenzione alle garanzie delle imprese, al rispetto dei pagamenti verso i propri dipendenti. Necessario monitorare la sicurezza nei cantieri, un ruolo che Regione e Comuni dovranno portare avanti con costanza”.
PRESIDENTE GIUNTA REGIONALE: “Questa fase di partecipazione potrà portare aggiustamenti alla legge attraverso l'approfondimento delle proposte emerse. I danni stimati prodotti dal sisma e condivisi tra Giunta regionale e Dipartimento nazionale di Protezione civile consistono in 101 milioni di euro, somma comprensiva di diverse voci come gli edifici di abitazioni principali, il Pir (Piano integrato di recupero) di Spina, ma anche il patrimonio edilizio pubblico e gli edifici scolastici. Ad oggi, dei 101 milioni di euro, disponiamo di 35 milioni di euro statali (20 milioni per il 2012 e 15 milioni di euro per il 2013) e della quota di cofinanziamento della Regione consistente presumibilmente in 13 milioni di euro, di cui una parte già utilizzata per la ricostruzione leggera (derivanti dall'accisa sulla benzina per autotrasporto – nel 2012 gettito di circa 7 milioni di euro), nell'anno in corso, dopo il dimezzamento dell'accisa, il gettito presunto sarà di circa 4 milioni di euro. La disponibilità complessiva attuale è di 43 milioni di euro che verranno utilizzati anche per affrontare la copertura dei costi per l'autonoma sistemazione. Ci troviamo quindi di fronte ad una copertura parziale dell'insieme dei danni, per cui è stato necessario, in accordo con le Amministrazioni comunali, ma anche con i cittadini e le associazioni di categoria e sindacali, concordare un ordine di priorità, alcune di esse tipiche da protezione civile: abitazioni principali ed edifici adibiti ad attività produttive, ad eccezione di quelle agricole (edifici adibiti ad azienda agricola) per le quali la Regione ha finanziato direttamente attraverso fondi destinati allo sviluppo rurale. Priorità è stata quindi riservata anche per il Pir di Spina dove si verifica la necessità di interventi integrati. Gli edifici scolastici pur rappresentando una realtà che non sottovalutiamo, non hanno trovato finanziamento nella legge dello Stato. La Giunta regionale, tuttavia, nell'ambito del suo Piano di edilizia scolastica e nelle risorse aggiuntive previste attraverso i fondi Fas, potrà finanziare alcuni interventi utilizzando le domande predisposte dalle Amministrazioni comunali. L'edificio scolastico di Spina, completamente danneggiato, è stato già sostituito con un altro, seppure definito precario, comunque adeguato per lo svolgimento dell'attività didattica. L'obiettivo della Regione, già previsto nella legge, è quello di costruire una procedura unica della ricostruzione. Per quanto riguarda la gestione sarà a carico delle singole Amministrazioni comunali che si potranno avvalere di personale qualificato anche della pubblica amministrazione. Per alcune Amministrazioni comunali è necessario avere comunque un supporto tecnico e per questo sono stati previsti 840 mila euro destinati al contributo per i Comuni chiamati a gestire le varie funzioni legate alla ricostruzione. Sarà cura dei Comuni, con eventuale supporto della Regione, promuovere incontri tra le Amministrazioni comunali interessate e i tecnici liberi professionisti, lavoro propedeutico, informativo e di chiarimento ai professionisti e alle imprese per la fase operativa della ricostruzione. La Regione è chiaramente disponibile ad approfondire ogni proposta utile a far lavorare imprese serie e, nel limite del possibile, espressione del tessuto economico, produttivo e sociale dell'Umbria”.
Scheda del disegno di legge.
La legge disciplina la programmazione e l'attuazione degli interventi per la ricostruzione e il ripristino degli immobili privati e delle opere pubbliche ricompresi nei dodici comuni di Collazzone, Corciano, Deruta, Fratta Todina, Magione, Marsciano, Monte Castello di Vibio, Panicale, Perugia, Piegaro, San Venanzo e Torgiano. Le priorità di intervento riguardano, in ordine, gli edifici con unità immobiliari oggetto di ordinanza di sgombero adibite ad abitazioni principali di residenti, attività produttive in esercizio, interventi sulle opere pubbliche previsti dal Pir di Spina. Seguono gli interventi per ordinanza di sgombero parziale. Il contributo spettante per gli interventi di riparazione del danno e per il miglioramento sismico è pari alla minore somma tra il costo ammissibile a contributo e l'importo ottenuto moltiplicando il costo convenzionale di 800 euro/mq, al lordo dell'iva, per la superficie complessiva dell'unità immobiliare. Il contributo non potrà essere superiore ad euro 120mila per le unità immobiliari adibite, al momento del sisma, ad abitazione principale o ad attività produttiva in esercizio; di euro 70mila per le unità immobiliari adibite ad altri usi.
È comunque previsto un contributo aggiuntivo per le unità immobiliari con superficie complessiva superiore a 150 mq. che non potrà comunque superare, rispettivamente, 150mila e 100mila euro. I contributi sono destinati per almeno il 70 per cento alla riparazione dei danni e al miglioramento sismico, la restante quota alle opere di finitura strettamente connesse. Per quanto riguarda il Programma integrato di recupero di Spina, gli interventi verranno realizzati dai proprietari delle unità immobiliari comprese nell'ambito della medesima unità, costituiti in consorzio obbligatorio. I proprietari ricompresi negli elenchi degli aventi diritto a contributo predisposti dai Comuni, non ammessi a contributo per carenza delle risorse disponibili, possono essere comunque autorizzati ad eseguire i lavori in anticipazione.
A chi ha beneficiato dei contributi, la legge non consente il mutamento della destinazione d'uso prima di due anni dal completamento dell'intervento, pena decadenza dal contributo. I lavori di ripristino di immobili di proprietà privata di importo pari o superiore a 258mila euro devono essere eseguiti da imprese in possesso di qualificazione rilasciata dalle Soa (Società organismi di attestazione). L'erogazione del contributo, all'inizio e all'ultimazione dei lavori è subordinata alla presentazione al Comune del Documento unico di regolarità contributiva (Durc). I soggetti aventi diritto al contributo possono procedere, se l'edificio non è vincolato, alla demolizione e alla ricostruzione dello stesso, se conforme alla normativa urbanistica.
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