Apprendiamo che oggi 19 luglio, alle ore 16.00, presso il centro vaccinale dell’Ospedale di Perugia si terrà una cerimonia in corrispondenza dell’immunizzazione dei giocatori dell’A.C. Perugia, a cui saranno presenti l’assessore Luca Coletto e di alti dirigenti dell’assessorato della sanità. Senza entrare nel merito della vaccinazione ai giocatori, che non costituisce di per sé un danno alla campagna vaccinale, come Altrascuola – Rete degli Studenti Medi Umbria e Sinistra Universitaria – Udu Perugia, ci chiediamo, in qualità rappresentanti del mondo giovanile nella nostra città e nella nostra Regione, se sia opportuna l'organizzazione di una sfilata in pompa magna con tanto di presenza delle autorità a fronte di una campagna vaccinale che oggettivamente in Umbria funziona peggio che in altre regioni. Segnaliamo, in primis, un forte ritardo nelle vaccinazioni per i soggetti Under-30, il cui rilancio è stato annunciato solo la settimana scorsa. Questo significa, essenzialmente, la mancata copertura di persone iscritte all'Università che dovranno fare tirocinio in contesti lavorativi a elevato rischio di infezione, come ad esempio quelli dell'area medico-sanitaria, includendo anche i soggetti erasmus che frequenteranno i reparti: il non vaccinare persone che frequenteranno contesti ospedalieri o assistenziali è imprudente non solo per l'incolumità di loro stessi e dei loro cari, ma soprattutto per la salute dei pazienti che inevitabilmente incontreranno nel loro percorso formativo. A ciò si aggiunge, in un contesto in cui potrebbe, a settembre, essere richiesto il green pass per l'accesso a scuole e università, il ritardo che per la generalità della popolazione under 30 dell'Umbria potrebbe causare un danno formativo dopo un anno e mezzo di pandemia.

Dichiara Andrea Gidiucci, senatore accademico e Studente di Medicina: “A fronte di una situazione oggettivamente più difficile rispetto al resto d'Italia, pur riconoscendo come il ritardo derivi da una scelta prudenziale di somministrare prima le seconde dosi, ci aspetteremmo una maggiore sobrietà e una maggiore serietà dalla Regione Umbria e dall’Assessore Coletto, questa strumentalizzazione a favore di stampa della squadra amata da tutti i perugini sa di presa in giro”. E prosegue: “vorremmo che si riconoscesse che l'Umbria è in ritardo e che si cominciasse a correre per recuperarlo, vorremmo che si riconosca che l'accesso alla sanità pubblica e, in questo caso, all’immunizzazione, è un diritto inalienabile e costituzionalmente sancito di tutte le persone, oltre che uno strumento di uguaglianza e di equità sociale che in questo momento, in Umbria, non è garantita”.

 

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