Per la Sinistra nuova occasione, in Umbria e a Perugia, per riprendere la battaglia contro la
politica populista di destra e creare un’alternativa credibile.
Riteniamo un fatto politico importante espresso dai partiti, associazioni, movimenti della
sinistra perugina e umbra, la firma congiunta di un comunicato contro l’aumento della Tari
e aver espresso un giudizio negativo sull’comportamento della Giunta di destra al comune
di Perugia-
Questa prima e pur significativa presa di posizione, deve rappresentare un cambio di passo,
uscire dall’isolamento e l’inizio di una vera opposizione al governo comunale ed a quello
regionale.
Umbrialeft e La Sinistra per Perugia invitano tutti i firmatari del comunicato stampa a
costituire un comitato di coordinamento unitario che possa elaborare un’efficace
opposizione a questo centro destra, oggi egemone in Umbria, per dare continuità
all’azione politica con l’obiettivo di cominciare a costruire concretamente un’alternativa
democratica e reale alle prossime elezioni.
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Infatti, ci sono tutte le condizioni per aprire una stagione conflittuale, a partire sia dalla
cattiva amministrazione della cosa pubblica, sia dalla gestione dell’emergenza sanitaria:
tutto resta chiuso dentro una politica che risponde a logiche partitiche e non da risposte ai
bisogni della popolazione, creando sfiducia verso le Istituzioni e verso sé stessa.
La sinistra, in Umbria come in Italia, deve tornare a essere portatrice di bisogni, e su questi
costruire i propri progetti e le strategie politiche, con l’apertura di vertenze attraverso il
conflitto sociale.
Tutto questo è condizione essenziale e non più rimandabile.
Eppure l’Umbria e il suo Capoluogo stanno vivendo la crisi peggiore della loro storia, da un
punto di vista sociale, economico e istituzionale.
La gestione populista di questa emergenza sanitaria ha dimostrato tutta la sua pericolosità.
Dalle strampalate proposte del commissario Bertolaso, allo scarso servizio offerto, al
tentativo di smantellare il servizio sanitario pubblico a favore delle convenzioni con il
privato.
La Sinistra deve tornare a parlare con la gente, rientrare in sintonia con i suoi bisogni,
sentire concretamente le sue difficoltà, pertanto occorre denunciare, senza tentennamenti le
decisioni che noi riteniamo sbagliate, sta prendendo la destra.
Il centro Covid di Civitanova; invenzione cervellotica, il fatto che la sanità Umbra non
riesce più a curare patologie diverse dal Covid, come oncologici e cardiopatici (pazienti
spesso non curati ai quali è negato il diritto alla salute); un ospedale in gran parte bloccato,
che non da risposte da molti mesi ai pazienti che aspettano in lista interventi necessari e non
più rimandabili, costringendoli a rivolgersi alle cliniche private.
Altro aspetto decisivo della crisi generale è quella economica che investe in particolar modo
giovani, piccoli commercianti, artigiani: dare risposte a tutto questo significa costruire
concretamente la Sinistra.
Purtroppo stiamo assistendo inermi allo smantellamento del concetto di comunità, non esiste
più un tessuto sociale coeso, la disgregazione e sotto gli occhi di tutti. Anni e anni di
martellamento continuo del liberismo, dei pseudo valori della tv commerciale, e in ultimo
del populismo, stanno creando una società in disfacimento.

La trasformazione che è in atto (smart working, didattica a distanza, manifestazioni culturali
azzerate) avrà delle conseguenze drammatiche, che stanno già trascinando verso un
individualismo sfrenato, spazzando via la tradizionale cultura umbra di civiltà e progresso.
Noi ci dobbiamo opporre all’obiettivo di cancellare valori fondanti della nostra storia, che
l’ha resa protagonista attraverso le generazioni.
Esempio di una terra dove si poteva respirare il sapore della giustizia e dell’uguaglianza,
dove la sanità era un diritto riconosciuto, dove si lottava per il lavoro, anche come fonte di
emancipazione, dove la cultura e la sua università erano un emblema cittadino e regionale,
dove la cultura della pace era la condizione essenziale per realizzare questo tipo di
alternativa di società.
La sinistra, nel passato, ha saputo in alcuni momenti rappresentare queste richieste e si è
fatta portavoce di lavoratori e cittadini che rivendicavano questi diritti.
I sindacati sono stati parte importante e trainante di questi ideali, e ora devono tornare a
esserlo. Per anni, per tutto questo l’Umbria è stata un esempio nazionale.
Purtroppo negli anni anche l’Umbria ha riscontrato debolezze, incertezza nelle scelte, scarsa
capacità di interpretare i mutamenti in atto, perdendo posizioni rispetto ad altre regioni
italiane.
E ora, quindi, di uscire allo scoperto non avere più timori e titubanze, abbandonare
tatticismi e confronti da salotto, ma costruire nell’aggregazione sociale, nella lotta, nel
rinnovamento delle classi dirigenti, un vasto movimento riformatore e progressista.
Vogliamo che l’Umbria riprenda il cammino: tra memoria, realtà e futuro.

Attilio Gambacorta – Associazione Culturale Umbria Left
Giuseppe Mattioli – La sinistra per Perugia

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