Biodigestore: un incontro il 5 settembre per capire davvero cos'è e quali effetti produce. Sì alla partecipazione, no alle strumentalizzazioni e alla confusione.

Dopo i giorni durissimi del terremoto di Amatrice, giorni che ci hanno colpito nel profondo del cuore, vogliamo tornare a parlate della vicenda che fino a qualche giorno fa ha riscaldato gli animi degli abitanti delle frazioni sud di Foligno: la costruzione del nuovo biodigestore in località Casone.

Condividiamo con i promotori del comitato per il NO al biodigestore la netta condanna dell’Amministrazione Comunale, VUS e ATI3 sull’assenza di partecipazione e trasparenza.

Riteniamo sbagliati i toni usati dall’ATI3 nella persona del Presidente Fausto Galilei  che nel comunicato stampa ha inutilmente spostato la vicenda sul terreno dello scontro tra partiti di fatto senza spiegare bene tipologia di progetto che a tutt’oggi non è stato pubblicamente illustrato ne messo in rete.

Siamo altresì convinti che un NO al biodigestore, non possa essere  motivato in base a pregiudizi, anche se nati da cattive esperienze in Umbria e altrove su impianti che ci risulta essere completamente diversi da quello in oggetto.
 
La  scarsa informazione e strumentalizzazione politica è per noi la strada sbagliata da percorrere e vorremmo non solo essere informati ma partecipare attivamente alla costruzione di un ciclo virtuoso dei rifiuti a cui i cittadini non sono stati mai chiamati a partecipare. In particolare dopo aver assistito all'incontro del 19 agosto tenutosi presso i locali adiacenti la chiesa di Sterpete, frazione che non è nuova a mobilitazioni relative all'impianto di depurazione e compostaggio in Loc. Casone.

L’incontro del 19 agosto ha visto i relatori essere egualmente applauditi per argomenti opposti e contrapposti tra loro. Crediamo che sia stato sbagliato impostare l'assemblea con parole e termini tecnico-scientifici senza entrare nel merito del contesto territoriale (questo sarà un impianto come quelli descritti? Sarà prodotto digestato o compost?) per poi affiancarvi parole terroristiche come "tumori", "esplosioni", "contaminazioni" e "morte”. Si è demonizzata la gestione privata ed al tempo stesso evocata la mala gestione del pubblico, si è evidenziato quanto l'impianto di compostaggio attuale abbia problemi odorigeni per la popolazione locale (cosa verissima) per poi auspicare un incremento del compostaggio domestico senza considerare che non puo’ essere una soluzione risolutiva per tutte le tipologie di rifiuto organico (quello molto umido ricettacolo di animali e batteri e quello derivante della ristorazione pubblica e collettiva o del commercio).

Con queste premesse auspichiamo che la pubblica amministrazione  renda partecipi i cittadini su temi sensibili quale questi e che finalmente abbia il coraggio di proporre un cambio dirigenziale nei massimi vertici di VUS e ATI3 (che a breve sparirà perché subentra l’ente regionale AURI) in modo che sia avviata una gestione più moderna e trasparente.
 
La nostra visione del futuro di questa città implica che si esca dal medioevo delle polemiche e si entri in una visione efficiente e aperta di tutti i servizi pubblici, in primis quello dei rifiuti, che tra tutti è il più delicato.

Vorremo infatti che vengano resi pubblici le azioni che si stanno facendo per attuare la delibera della regione Umbria che prevede l’estensione del porta a porta a tutto il territorio con il raggiungimento di obiettivi di raccolta differenziata più stringenti.
 
Vorremo che esista una reale trasparenza sui dati della raccolta differenziata, in termini di quantità, qualità delle raccolte e efficienza degli attuali impianti ivi compreso il miglioramento che potremmo avere con un’impiantistica di nuova generazione così come ci viene proposta da ATI3.
Potenzialmente ci possono essere benefici dal nuovo impianto per la popolazione vicina (abbattimento dei cattivi odori) e per la città (produzione di energia rinnovabile).

Sulla carta risulta che le tonnellate di rifiuti ipotizzate siano pari a quelle attualmente autorizzate.
 
Non da ultimo, ed in questi giorni la natura continua a ricordarcelo, l'aspetto della sicurezza non solo per la gestione ma anche nella fase di progettazione e realizzazione della struttura dovrà utilizzare tecnologie all'avanguardia in fatto di normativa antisismica.

Il giorno 5 settembre terremo una riunione aperta per discutere con la cittadinanza presso i locali del Circolo ARCI invitando  esperti del settore, associazioni ambientaliste e esperienze locali con impianti similari.

Sinistra Italiana di Foligno

 

Condividi