Diventa davvero difficile intervenire sul bilancio del settore sociale ai tempi della Giunta Morroni. E’ difficile perché non c’è niente ed in tutta buona fede si sperava che un bilancio così sintetico in un’area di programmazione così importante potesse finalmente essere supportato da un documento programmatico e da una relazione dettagliata sullo stato dei servizi e dei progetti, se vi sono, soprattutto dopo i pesantissimi tagli subiti dai trasferimenti dello Stato a valere sul Fondo Nazionale per le politiche sociali.
E’ invece sconcertante scoprire che non esista alcun report sui servizi, nessuna analisi dei bisogni sociali e nessuna valutazione sui servizi erogati. Nella costruzione del bilancio del sociale, si evince con tutta chiarezza come l’impianto programmatorio/concertativo sia stato totalmente disatteso. La programmazione sociale trova invece attuazione e sostanza proprio nei livelli e negli  strumenti di concertazione e co-progettazione.
In questa luce, ci chiediamo come sia stato possibile dichiarare alla Regione che si è ridefinita ed innovata l’offerta e la rete dei servizi sociali se non vengono rispettati nemmeno gli elementi di base  della programmazione come la concertazione, la valutazione condivisa e la valorizzazione delle risorse presenti nella comunità.
Il Tavolo di concertazione sociale, i Tavoli di area di co-progettazione, sono totalmente assenti nel modello di governance del sociale messo in piedi dalla Giunta Morroni, o meglio questa Giunta ha completamente smantellato.
Al Comune di Gualdo Tadino, nella governance di zona, viene riconosciuta la Presidenza politica della Conferenza dei Sindaci o degli Assessori delegati. Non è questo un ruolo solo d’immagine istituzionale. Il Presidente della Conferenza dei Sindaci deve svolgere azioni di indirizzo strategico/programmatiche, deve facilitare i rapporti interistituzionali, non solo con i comuni associati, ma anche con la Regione, la Provincia e comunque con tutti i soggetti della rete: il Terzo settore, le rappresentanze sindacali e di categoria, il mondo scolastico, la cittadinanza attiva ecc..
Dovrebbe insomma essere il regista di una politica di zona che interpreta le istanze dei singoli comuni, le mette a leva e riporta tutto a sintesi interpretando il territorio nella sua interezza, facilitando l’abbattimento dei perimetri comunali. Questo significa ricoprire il ruolo di Comune al quale è riconosciuta la Presidenza del livello politico di zona sociale e di ambito territoriale.
Con amarezza è sotto gli occhi di tutti come il Sindaco Morroni ed in sua vece l’attuale Presidente politico di zona (l’Assessore Silvia Minelli) abbiano azzerato quella cultura di ambito costruita nei dieci anni precedenti, proprio con l’avvio della riforma sociale.
E pensare che il settore del sociale doveva essere nel programma del Sindaco Morroni proprio quello dove si sarebbe “misurata la credibilità dell’intera giunta”!!
Torniamo al bilancio. Si ravvisa assoluta mancanza di trasparenza e ci chiediamo perché non si sia tenuto conto delle macro-aree previste dal modello di riparto fondi della Regione Umbria del maggio 2012, perché non si sia documentata la spesa affiancando ad ogni macro-area i servizi erogati e dove mai sia possibile leggere se vengano rispettati i vincoli prioritari di spesa definiti dalla Regione.
In particolare, la Regione pone ai territori dei vincoli prioritari relativi alla copertura dei LIVEAS (i cosiddetti livelli essenziali di assistenza sociale) ed alla gestione associata degli interventi e dei servizi sociali di zona. Eppure, da questo bilancio si evince che la gestione associata ancora non c’è ed è gravissimo che non ci sia proprio per le criticità del bilancio AmmazzaGualdo, perché grazie ad essa si sarebbero potute ottimizzare le risorse economiche e professionali su scala di ambito ed in relazione ai bisogni sociali effettivamente presenti sul territorio e si sarebbero potute recuperare risorse vitali per il nostro Comune. Ricordiamo come nei dieci anni precedenti il mandato della Giunta Morroni, il Comune di Gualdo Tadino formalizzò addirittura una sub-gestione associata con alcuni  comuni della fascia appenninica, giungendo a sostenerne gli interventi nel settore sociale, ma parliamo di un’altra storia. Di un’altra cultura e di ben altre sensibilità.
Al contrario il Sindaco Morroni, la sua Giunta e la Presidenza gualdese del Tavolo d’ambito hanno gettato alle ortiche il nuovo Accordo di Programma tra i comuni compresi nell’ambito7.
Era infatti già bell’e pronta una bozza avanzatissima della Convenzione per la gestione associata, ma non è dato sapere dove sia finito tutto ciò. La Giunta Morroni avrebbe dovuto solo adottare ciò che era già pronto, tanto più oggi, dopo l’introduzione formale e stringente dei vincoli programmatici e di spesa imposti di recente dalla Regione.
Veniamo ora all’altro vincolo disatteso nel bilancio che a nostro avviso pregiudica davvero il trasferimento dei fondi regionali e nazionali.
Non sono garantiti i Livelli essenziali di assistenza sociale. Non c’è niente per il “Welfare dell’emergenza” e non è ancora dato sapere che fine abbia fatto il nuovo servizio Comunità alloggio per  i disabili adulti gravi così come in precedenza programmato in integrazione con la ASL e successivamente autorizzato dalla Regione, poco dopo le elezioni amministrative del 2009. 
Ma la cosa più sconvolgente è che non viene rispettato nemmeno il Liveas del cosiddetto “Welfare leggero”.
Volete sapere in quale servizio viene declinato? L’Ufficio della Cittadinanza, il servizio sociale di base e professionale. E’ questo l’elemento più critico che ha connotato nel comparto del sociale la Giunta Morroni. Si sono preoccupati di dar vita all’I Care che ha fallito in poco tempo ed hanno lasciato morire il servizio sociale di base e professionale.
Abbiamo già rischiato nello scorso dicembre un taglio regionale per gli Uffici della Cittadinanza di  35.000 euro proprio perché non venivano rispettati gli standard di servizio. Con l’attuale organizzazione, ancora più indebolita, rischiamo davvero la chiusura a dicembre dei servizi sociali comunali.
Se la Regione dovesse avviare il sistema di controllo sulla spesa dei fondi rimessi ai comuni associati e trasferiti anche al nostro, chi ne risponderà?
Dalla Giunta Morroni continuano a blaterare che nessun servizio sia stato tagliato nonostante il dimezzamento del Fondo Nazionale per le politiche sociali, ma si guardano bene dal portare dati certi ed intelligibili. Intanto, tra le prime cose che ci vengono in mente, portiamo alcuni esempi che smentiscono impietosamente quanto si propaganda: il servizio per le adozioni e gli affidi familiari che era un fiore all’occhiello e per il quale il nostro Comune è sempre stato all’avanguardia è ridotto al suo fantasma, il bando concorso Largo ai Giovani non si sa che fine abbia fatto e non c’è ancora il servizio semidiurno per minori disabili anch’esso bell’e pronto, così come era stato programmato sempre insieme alla ASL.
Sarà nostra perizia chiedere conto in sede di discussione sul Bilancio di previsione di quale sia la spesa attuale servizio per servizio e soprattutto quali attualmente siano i servizi  sociali effettivamente erogati dal nostro Comune, quali siano i servizi ascrivibili all’integrazione socio-sanitaria e quali siano, se vi sono, i progetti mantenuti, avviati o da avviare in seno alla Giunta Morroni in questi settori di intervento, per continuare ad assolvere anche ad un minimo di funzione sociale pubblica.
Fin d’ora annunciamo per quell’occasione la presentazione di un emendamento specifico con lo scopo di ottenere la copertura con risorse comunali proprie e con l’utilizzo più appropriato di quelle trasferite dalla Regione almeno dei livelli essenziali di assistenza, nel rispetto dei vincoli regionali di spesa posti ai territori e con attenzione prioritaria al servizio sociale di base e professionale; di prevedere la definizione dei Liveas che fin dall’anno in corso dovranno essere definiti nell’ambito della gestione associata e di rilanciare la programmazione sociale di territorio condivisa garantendo quegli interventi di cui la nostra realtà ha oggi più che mai bisogno, a partire dalle politiche di contrasto alle povertà.
I servizi sociali, per vivere, non hanno solo bisogno di soldi, ma hanno anche bisogno di cura, di impegno e di attenzione costanti, politicamente e culturalmente fondate e competenti. Per il deserto in cui sono stati condotti da questo Sindaco, da questa compagine politico-amministrativa e dalla loro titolare non vi sono né vi possono essere giustificazioni di sorta. La verità può essere scomoda, ma è sempre rivoluzionaria.

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

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