Esaurite tutte le castronerie, liquefattisi gli eterei alchimismi delle ricette miracolo, rientrati tutti gli allarmi sulle “tempeste di cervelli” (è una frase loro) che si sarebbero dovute scatenare per effetto degli anglismi del duo Morroni/Pompei, al PDL di Gualdo e al suo Sindaco non resta che rifugiarsi nella Berlusconeide, come ultimo atto della farsa arcoriana in salsa gualdese.

 

Sbirciando nel sito locale del PDL sembra infatti che il tempo si sia sospeso e la realtà sia un orpello: in Italia e a Gualdo non sta succedendo nulla che sia degno di nota e quel poco che resta del principale partito che male amministra la nostra Città non ha nient’altro da raccontarci fuorché le ultime elucubrazioni di Silvio Berlusconi che in soli tre giorni è prima uscito di scena annunciando il suo ritiro e poi, a seguito della condanna al carcere, vi è immediatamente rientrato. O la tessitura delle lodi dei magnifici progressi fatti dalla Regione Lombardia nel corso dell’era Formigoni.
E’ così, con questo furore nostalgico per dei tempi che nessuno rimpiange tranne costoro,  che si consuma pietosamente e va volgendo finalmente al termine la vicenda di un partito, di un Sindaco e di tutta intera un’esperienza politica amministrativa locale che sono stati un tutt’uno con il berlusconismo, con le sue macchiette e con le sue pusillanimità, pur vincenti tre anni e passa fa, quasi trionfanti, in coincidenza con i loro epigoni nazionali.

 

La nostalgia del berlusconismo che fu non nasconde di certo il montismo più ragionieristico con cui Morroni ha voluto ultimamente reinventarsi e rigiocarsi la partita chiamando i gualdesi, lavoratori, famiglie ed imprese, a dei sacrifici ulteriori ed insopportabili con la stangata della Tarsu, dell’IMU e dell’IRPEF. La realtà che ci si presenta è in ogni caso paradossale. Il sindaco e quel che resta del suo partito a Gualdo si stanno muovendo su un piano obliquo e distorto, senza alcuna soluzione di continuità politica con le performances berlusconiane, quelle del miracolo liberista e dell’eterna promessa di una rivoluzione liberale, e senza alcuna soluzione di continuità amministrativa con le politiche economiche e sociali del governo Monti, quelle della realtà liberista, dell’austerità permanente e del rigore che fa pagare la crisi esclusivamente ai ceti popolari e produttivi.

 

Non ci sfugge né deve sfuggire ai cittadini gualdesi che le due varianti indossate dal Sindaco, la spilla col biscione e il loden, fanno parte di un doppio fallimento: quello delle destre liberiste nel nostro Paese, la berlusconiana prima e la montista oggi, e quello delle destre di Morroni/Monacelli a livello locale, quello del tea party contro lo Tosap, del nuovo Rinascimento gualdese e della Città delle Quattro Epoche prima e quello del Bilancio AmmazzaGualdo e del non possiamo fare nient’altro che chiacchierare e mettere più tasse oggi. E’ una miscela micidiale cui si aggiunge sul piano locale tanta incompetenza, tanta pavida inerzia ed  altrettanto pressappochismo. Questa miscela sta prostrando la nostra Città e sta stremando i gualdesi: contro di essa si rende oramai necessario assestare una spallata definitiva. Il solo pensiero che costoro possano continuare ad amministrare la nostra Città fino al 2014 è diventato un incubo per la stragrande maggioranza dei nostri concittadini e le proteste contro il Bilancio AmmazzaGualdo, comprese quelle degli amici che furono, suonano come lo squillo all’unisono di tante trombe.

 

Contro l’inadeguatezza, l’inconsistenza e la dannosità della Giunta Morroni abbiamo per primi e per lungo tempo da soli battuto il tempo, anche contro le amenità surreali di quelle troppe anime belle che c’avevano creduto: ora che a tutti i gualdesi è diventata chiara la iattura di una simile esperienza amministrativa, diventa prioritario costruire in tempi brevi e realizzare al più presto l’alternativa popolare, civile e di sinistra che serve alla nostra Città. A questo stiamo lavorando e continueremo ad impegnarci per liberare Gualdo il prima possibile da una Giunta che si ricorderà solo per la macelleria sociale di questo bilancio, per il nulla dell’I Care, per i colpevoli ritardi e per le figuracce nell’affrontare le priorità della Città come la sua scuola, per aver miseramente fallito sull’ex Calai, per aver provato e riprovato a realizzare bioraffinerie e centrali a biomasse, per aver messo a soqquadro gli uffici comunali, per aver riaperto le cave senza incassare un euro e per aver ridotto il Comune ad un Ente inutile di propaganda.
Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

Condividi