Questa mattina i gualdesi che ancora non avevano provveduto al pagamento della prima scadenza dell’IMU si sono diligentemente recati presso gli sportelli delle banche e degli uffici postali. La stangata di cui sono rimasti vittima e per cui dovranno ringraziare il governo Monti ed i suoi moschettieri PD, PDL e Terzo Polo è ben poca cosa rispetto a quanto dovranno pagare alle prossime scadenze, tanto più se la Giunta guidata da Roberto Morroni riuscirà nel suo intento di applicarne al massimo l’aliquota, secondo le facoltà concesse ai Comuni dal legislatore.

Questo rischio resta altissimo in quanto l’ipotesi di manovra fiscale e tributaria che continua a trapelare anche dopo la prima apparente frenata della Giunta prevalentemente dovuta agli interventi delle opposizioni di sinistra, dei sindacati e delle associazioni di categoria, è solo una messinscena che non altera minimamente il carattere iniquo e vessatorio, da pura macelleria sociale, delle disposizioni che si preparano e che il solo averle immaginate rappresenta una follia allo stato puro.

La Giunta delle destre continua infatti ad immaginare un bilancio di previsione che sul fronte delle tasse, dei tributi e delle tariffe sarà di lacrime e di sangue per i gualdesi. Per l’IMU si continua infatti a ragionare di un’applicazione dell’aliquota prossima al massimo del consentito, con una leggerissima diminuzione rispetto all’ipotesi originaria, mentre per l’addizionale comunale sull’IRPEF non si registrano cambiamenti di volontà e persiste la determinazione di applicarla al massimo. Stesso discorso vale per la TARSU, di cui è peraltro prossima la scadenza secondo gli inasprimenti già predisposti lo scorso anno, e si va verso il raddoppio.
Anziché utilizzare la leva fiscale, tributaria e tariffaria per una grande operazione di redistribuzione del reddito dall’alto verso il basso e per una maggiore giustizia sociale, la Giunta Morroni, senza alcuna soluzione di continuità con le politiche economiche e sociali del governo Monti, si appresta a colpire pesantemente, in esclusiva e pressoché mortalmente il lavoro dipendente e d’impresa, i pensionati, i precari, i cassaintegrati e il ceto medio produttivo degli artigiani e dei commercianti.

Al terzo anno del mandato della Giunta sostenuta dagli ultimi berlusconiani, dagli assenti a cottimo di SMS e dai civici incondizionatamente fedeli di TUPG, quella Gualdo che sotto Morroni sarebbe diventata “la Città più ricca dell’Umbria in soli cinque anni” diventerà invece una delle Città più povere e diseguali d’Italia, alle prese com’è con una crisi economica, occupazionale e sociale che continua anche da noi a risparmiare e a lasciare del tutto indenni solo i rentiers e i depositari delle fortune finanziarie e speculative.

La folle irresponsabilità di questo Sindaco e di questa Giunta è pari solo alla loro volontà di voler continuare a prendere in giro i gualdesi: altro nome non può infatti essere dato alla loro predisposizione di utilizzare argomenti propagandistici da basso impero di cui tutti i gualdesi sono oramai stufi. Il tentativo di giustificare il massacro sociale agitando gli specchietti per le allodole di un tesoretto per rimpinguare le amenità dell’I Care e per sostituire definitivamente la pubblica elemosina ad un welfare municipale solido e moderno ci appare alla stessa stregua dell’ultimo rifugio dei disperati ed è già stato rispedito al mittente perfino dagli stessi che in altri tempi ne sottoscrissero i progetti e i percorsi.

Per non intaccare le ricchezze che pur a Gualdo ci sono, si spara sul mucchio e si chiamano i soliti noti a pagare, con la promessa di vestigia future e con la raccomandazione a dimenticare le vessazioni con le festicciole che si daranno l’estate, sponsorizzate il più delle volte proprio da quei poteri economici che con Morroni sembrano oramai tenere in pugno questa nostra Città. Siamo oramai all’epilogo e questo Sindaco si immedesima sempre più nella parte di Maria Antonietta. Prima si affama il popolo, manca il pane, ma “diamogli delle brioches!”: un altro fondo di solidarietà e l’I Care (Don Lorenzo Milani perdoni almeno noi che tuteliamo il suo vero copyright).

E’ in questo contesto che si registra l’ultimo sconquasso della maggioranza andato in scena venerdì scorso con la “sconvocazione” illegittima e paradossale del consiglio comunale da parte di un Presidente il cui unico intento non era certo quello di usare cortesia ai consiglieri d’opposizione, bensì quello di preservare da un’ennesima e politicamente ignobile figuraccia il suo Sindaco, la sua Giunta e la sua maggioranza. Nell’attuale situazione economica e sociale della nostra Città non sono più ammesse le furbizie politiche da qualsiasi parte esse provengano e lo sconcio di venerdì non depone certo a favore di chi continua a dimostrare i suoi probabili dissensi con l’assenza e lo stallo della pubblica amministrazione locale.

Il governo e le Istituzioni della nostra Città non hanno certo bisogno dei giochini delle parti e delle democristianerie per affrontare la situazione sociale ed assolvere quei compiti amministrativi che essa richiede. Nella manica degli irresponsabili ci mettiamo perciò tutti, nessuno escluso: PDL, monacelliani e tuttiunitipergualdisti.
Al contrario di chi si nasconde e di chi si è dimostrato così incapace ed inadeguato a governare la nostra Città, noi continueremo ad opporci duramente contro il massacro sociale che si prepara e chiamiamo i gualdesi a far sentire la loro voce. La manovra fiscale e tributaria di questa Giunta va respinta completamente e va contemporaneamente costruita l’alternativa popolare, civile e di sinistra.
Prima se ne vanno e meglio è per Gualdo!!!

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

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