Se il Sindaco e la Giunta pensavano che dovessero passare inosservati i contenuti della manovra di bilancio per l'anno 2012 e pretendevano che i più corposi tra questi non si dovessero chiamare con il loro vero nome, si sono sbagliati di grosso.

Dopo il primo tentativo di imporre al massimo le aliquote IMU, l'addizionale IRPEF e la TARSU, andato a vuoto solo per il pronto intervento dell'opposizione torbida ed irresponsabile che ha opportunamente e per tempo lanciato l'allarme e sollecitato la contrarietà delle forze economiche e sociali, come diversamente si possono definire le ipotesi tuttora in campo?

Per quanto ci riguarda, applicare l'aliquota dell'IMU sulla prima casa al 5,5%, quella sulla seconda al 9,6%, raddoppiare l'addizionale comunale dell'IRPEF dallo 0,4 per mille allo 0,8 per mille e aumentare del 40% la TARSU per tutte le famiglie, nello scenario già drammatico della crisi economica della nostra Città, ha solo una conseguenza prevedibile e nefasta che va in tutti i modi scongiurata: ed il nome di questa conseguenza è macelleria sociale.

Noi che siamo abituati a chiamare le cose con il loro nome, il piatto che questa Giunta sta per servire ai gualdesi lo abbiamo chiamato così e continueremo ad adoperarci per romperlo; gli sms che probabilmente sono meno torbidi ed irresponsabili e più avvezzi alle cinciscaglie postdemocristiane ci sembra che abbiano espresso lo stesso concetto con il solito raggiro doroteo delle parole, ma il senso non cambia. E non ci risulta che appartengano alla schiera delle opposizioni.

Comprendiamo altresì che i membri di questa Giunta siano più abituati alla frequentazione dei briefing alla Amway, ai direttivi delle pro loco e all'incenso delle sacrestie, ma non per questo dovrebbero essere così insofferenti al confronto politico da scambiare un volantinaggio per una rivolta sociale o la difesa degli interessi dei ceti popolari con i mezzi poveri che abbiamo per la ghigliottina.

E da questa Giunta non accettiamo alcuna lezione di democrazia, di responsabilità o di primazia nel difendere l'interesse generale. Pretendere la presenza in una Commissione dopo l'ennesima ferita portata alle istituzioni pubbliche della nostra Città come è successo nell'ultimo consiglio comunale sconvocato con messaggini telefonici e telematici è come pretendere che un gatto passi per le strisce pedonali.

Pretendere oggi proposte risolutive dalle opposizioni e fingere apertura dopo che per tre anni non vi è stata mai risposta o solo pesci in faccia e muri di gomma nei confronti di tutte quelle che Sinistra per Gualdo ha portato nelle sedi proprie del confronto politico ed amministrativo, è segno di fiacchezza politica, capziosità ed incapacità anche solo a pensare uno scossone politico degno della situazione di emergenza: le proposte, gli ordini del giorno e i verbali del consiglio comunale come tutti gli interventi pubblici fatti in questi mesi, purtroppo per lor signori, parlano per noi e restano scolpiti nella memoria di tutti più di un comunicato stampa ridicolo di una Giunta che va in tilt per un semplice volantinaggio.

Si mettano dunque l'anima in pace perchè le proposte alternative delle opposizioni arriveranno solo nella seduta dedicata al Bilancio di previsione, con gli emendamenti, se ce ne daranno la possibilità decidendo una volta tanto di rispettare veramente le consuetudini istituzionali e le regole proprie dei consessi democratici.

Pretendere poi di chiamare coesione ed equità, nel più consunto gergo montista, il capestro economico e sociale che si vuole riservare ai lavoratori, alle imprese ed alle famiglie gualdesi, non è da parte di questa Giunta minimamente credibile. Il montismo con cui Morroni vorrebbe riaccreditarsi e giustificare la manovra lacrime e sangue del suo bilancio è l'ultimo rifugio dei disperati, di una Giunta che è fin dalla sua nascita participio passato del verbo amministrare una Città.

Pretendere infine di restituire un clima di fiducia tra i gualdesi dopo aver fatto in tutti modi per tradirla con le parole, quel poco di opere e le tante omissioni è irrispettoso dell'intelligenza dei nostri concittadini. Pretendere ed invocare da essi una fiducia che anche dall'interno della maggioranza si stenta ad accordare o non si accorda più è la rappresentazione più evidente ed impietosa di un'agonia politica ed amministrativa cui va al più presto possibile posto fine, pena l'irreversibile declino di Gualdo.
L'unico clima di fiducia che si potrà reinstaurare nella nostra Città, attorno alla sua pubblica amministrazione, prenderà le mosse solo quando si dimetteranno questo Sindaco e questa Giunta.

Noi di sinistra per Gualdo continuiamo a lavorare per questo, alla luce del sole, e nel frattempo che attendiamo questa catarsi, ci impegniamo a difendere e promuovere l'interesse generale, quello vero, quello delle classi lavoratrici, dei tanti giovani condannati alla precarietà, dei pensionati e di quelle imprese che si ostinano a stare sul proprio pezzo nonostante e contro la crisi. E ci impegniamo anche a difendere quell'interesse generale che deriva dalla tutela dei beni comuni. Sono solo questi gli impegni che richiamano il nostro senso di responsabilità e non ci sembra poco, di fronte allo scenario politico, economico e sociale del nostro Paese e della nostra Città.

Contro le ipotesi sull'IMU, l'IRPEF e la TARSU proseguiremo pertanto la mobilitazione fino al loro ritiro definitivo; per il bene di Gualdo continueremo a chiedere le dimissioni di questa Giunta; per il futuro della nostra Città continueremo a lavorare per l'alternativa popolare, civile e di sinistra.

La rivolta sociale la lasciamo invece alla memoria delle parole di Robespierre: “Come potrebbe il tiranno invocare il patto sociale? Egli l'ha annientato. I popoli non giudicano al modo delle corti giudiziarie, non emettono sentenze; essi lanciano la folgore; non condannano i re, li risprofondano nel nulla”. Vogliamo sperare che per quanto si sia già immedesimato in Maria Antonietta nell'atto di dispensare le brioches con i tesoretti ed i fondi di carità, il Sindaco eviti almeno di confondere un volantino con la folgore del popolo e non si senta al cospetto di Sinistra per Gualdo come Luigi XVI. Si tranquillizzi, non è la parte in cui stiamo a nostro agio.

Per la Sinistra per Gualdo

Gianluca Graciolini

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