Verso la fine del mese di luglio abbiamo lanciato l'allarme per l'installazione di una grossa antenna di telefonia mobile in zona Cartiere, installata all'angolo dello stadio comunale, in una delle aree più densamente popolate della nostra Città e, soprattutto, a pochi metri dalla scuola primaria e dell'infanzia del quartiere. Da allora, nessun segnale di buona volontà è venuto dalla Giunta e dagli assessori di competenza (Gramaccia per l'ambiente e Viventi per l'urbanistica) e, nonostante le nostre specifiche sollecitazioni, non v'è ancora stata alcuna doverosa comunicazione pubblica ufficiale per informare la popolazione circa la potenza installata e la quantità di emissioni di onde elettromagnetiche prodotte dall'impianto, come si sarebbe dovuto immediatamente fare dopo aver richiamato le autorità competenti in materia di salvaguardia dell'ambiente e della salute (ARPA e ASL,) a porre sotto stretto e costante controllo e monitoraggio la situazione.

 

Se non hanno fatto neanche questo, figuriamoci se si sono peritati di studiare una soluzione di minor impatto con l'individuazione di un'area meno a rischio per la salute dei cittadini dove trasferire l'impianto. A normative vigenti, uno degli accorgimenti principali che un'Amministrazione comunale seria avrebbe dovuto tenere era proprio quello di evitare di rilasciare autorizzazioni all'installazione di un impianto che produce elettrosmog in prossimità delle scuole, dove la permanenza continuativa e quotidiana di un alto numero di bambini li espone maggiormente ai rischi correlati alle emissioni di onde elettromagnetiche, delle quali è scientificamente e oramai universalmente riconosciuta la nocività.

 

Una misura precauzionale minima, responsabile e doverosa che non c'è stata, è stata speciosamente soppiantata dalla foga di fare cassa ed è stata subordinata al primato del profitto delle compagnie telefoniche. Il tentativo dimesso e sottovoce di giustificare questa scelta richiamandosi al piano comunale per l'elettrosmog varato nel 2004 resta una chiacchiera ed una foglia di fico. Il nostro fu uno dei primi Comuni a dotarsi di una pianificazione in questo senso, stante l'emergenza derivante dalla deregulation del decreto Gasparri poi dichiarato incostituzionale dalla Consulta, dietro la spinta dei comitati di cittadini preoccupati di quella che già allora appariva come un'escalation della proliferazione delle antenne e, si parva licet, anche grazie all'attenzione che come forza politica prestammo alla materia, organizzando e rappresentando bene le istanze della popolazione, come speriamo si ricorderà.

Vero è che il sito dello stadio comunale era uno dei tanti contemplati in quel piano, ma da allora è completamente mutata la situazione, innanzitutto in termini di potenza installata.  Il professor Ermanno Cardelli, colui che redasse il piano comunale per l'installazione delle antenne, fin dalla presentazione del progetto testualmente raccomandò: “naturalmente parliamo di antenne di una potenza pari a quelle previste sul territorio di Gualdo Tadino. Se avessero una potenza maggiore il raggio d'azione sarebbe molto più esteso. Quindi è molto importante che venga esercitato un controllo continuo sulle potenze erogate”. A distanza di otto anni, si doveva dunque operare non senza prima aver rivisitato quel piano proprio negli stessi termini raccomandati da chi quel piano l'aveva scritto.

 

Oggi, l'impianto installato allo stadio comunale è di una potenza di gran lunga superiore a quella prevista per le antenne di cui si parlava nel 2004, le quali avevano un raggio d'azione frontale che non superava i 6 metri. L'antenna di Cartiere è la più grande tra quelle fin qui installate nel territorio del Comune di Gualdo Tadino, fatta salva la storica postazione radiotelevisiva di Monte Maggio di Grello che non ha controindicazioni particolari, vista la sua lontananza dalle abitazioni. E' per questo che ci sentiamo di riaffermare che la Giunta Morroni ha operato con negligenza, superficialmente ed in maniera approssimativa, dando l'autorizzazione per la nuova e potentissima installazione senza alcuna precauzione diversa da quella urbanistica, più appropriatamente attinente alla salvaguardia della salute dei residenti che oggi e nel futuro rischia di essere compromessa.

 

Quell'antenna va rimossa immediatamente, a particolare tutela delle bambine e dei bambini che frequentano la scuola di rimpetto e di tutto coloro che abitano o lavorano nella zona. A questo fine presenteremo un ordine del giorno nel prossimo consiglio comunale e venerdì 19 ottobre, alle ore 21.00, daremo vita ad un'assemblea pubblica a Cartiere con la presenza di tecnici che informeranno la popolazione dei rischi derivanti dall'elettrosmog e da una prolungata esposizione alle onde elettromagnetiche prodotto da un impianto con le stesse caratteristiche di quello dello stadio.

GIANLUCA GRACIOLINI

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