Sinistra per Gualdo fino in fondo per la ripubblicizzazione dell’acqua
L’esito del referendum per l’acqua bene comune è inappellabile e va concretizzato pienamente, anche nella nostra Città dove già dal 16 gennaio è esecutiva la delibera del consiglio comunale con cui si doveva attivare la procedura legittima e necessaria ad integrare e modificare lo Statuto comunale con il fine di prevedere il riconoscimento del diritto universale all’acqua, quale bene comune pubblico, il principio della gestione pubblica del servizio idrico integrato, quale servizio essenziale a garantire l’accesso all’acqua per tutti e per ciò stesso privo di rilevanza economica. Quel primo passo verso la ripubblicizzazione definitiva dell’acqua nella nostra Città, resosi possibile grazie alla nostra iniziativa in consiglio comunale suffragata dalle 660 firme raccolte dal Comitato Pro Acqua, ha trovato dunque una conferma dalla volontà popolare che in stragrande maggioranza si è espressa anche a Gualdo.
I tentativi attuali che giungono da più parti per affossare ed annacquare il voto referendario sono gli stessi con cui si sono contraddistinti Sindaco, Giunta e maggioranza in questi mesi per vanificare le conseguenze della votazione quasi unanime del consiglio comunale cittadino alla quale, dopo una lunga lotta e con dolorosissimi mal di pancia, si sono essi stessi uniformati. Al contrario, noi crediamo che, sia la sanzione democratica del voto contro le politiche di privatizzazione del governo nei confronti dell’acqua, sia la volontà dei rappresentanti della comunità gualdese per la sua ripubblicizzazione, non vadano vanificati e a questo fine ci adopereremo fin dal prossimo Consiglio comunale.
L’impegno di sinistra per Gualdo proseguirà fino al traguardo finale che prevede di superare i modelli privatistici del sistema misto pubblico-privato, affermatisi anche nella nostra Regione, per riassegnare al Comune la gestione del servizio idrico integrato e riconsegnare ai cittadini, attraverso i loro rappresentanti e con forme innovative e strategiche di partecipazione diretta, il controllo sul bene comune per eccellenza e la possibilità di decidere in ordine alle politiche che soprassiedono alla gestione del servizio.
Questo impegno si concretizzerà in diverse tappe. La prima vedrà la discussione di un Ordine del giorno in discussione fin dal prossimo consiglio comunale con cui il Sindaco e la Giunta verranno ricondotti ai doveri di adempiere alla disposizioni del consiglio comunale, ora anche alla luce dei referendum. Nella nuova proposta sarà anche prevista l’istituzione di una Conferenza cittadina di partecipazione che, vista l’affinità e la rilevanza dei temi, può benissimo coincidere con quella in via di istituzione per la programmazione delle politiche per l’energia, anch’essa frutto di una nostra iniziativa, con lo scopo di dare ulteriore forza e potere ai processi istituzionali ed amministrativi di ripubblicizzazione.
Sempre nel prossimo consiglio comunale, avanzeremo un’altra proposta affinchè, in seno all’assemblea dei Sindaci dell’Ambito territoriale, l’Amministrazione comunale di Gualdo esprima contrarietà all’ipotesi di scorporo societario perseguita dal consiglio di amministrazione di Umbria Acque, con il chiaro fine di socializzare i costi e le eventuali perdite di esercizio, di privatizzare i profitti ed oggi di far rientrare dalla finestra ciò che il referendum ha fatto uscire dalla porta: ovvero l’adeguata remunerazione del capitale investito attraverso la sostituzione della prassi di ricaricare nella bolletta il 7% di profitti comunque garantiti ai privati, ora sonoramente bocciata dal referendum, con un’operazione di riassetto economico, finanziario ed organizzativo che garantirebbe per l’appunto quello stesso risultato, vanificando così la volontà popolare.
Infine, non appena verranno pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale i decreti abrogativi delle parti del decreto Ronchi sanzionati dal voto referendario, in un successivo consiglio comunale, presenteremo un altro Ordine del giorno col quale si inviterà l’Amministrazione comunale a pretendere, sempre in seno all’Assemblea dei Comuni dell’Ambito territoriale, che Umbria Acque non applichi più alle bollette il ricarico del 7% a garanzia dei profitti dei suoi soci privati. Un sistema che, secondo le stime e le analisi della Fondazione Civicum di Mediobanca, ha determinato durante gli anni della sua applicazione un aumento annuale netto ed esponenziale del 18% sulle tariffe a carico delle famiglie. Sperando che nel pretendere il rispetto pieno delle disposizioni abrogative del referendum il Sindaco si trovi in buona e numerosa compagnia, tale nostra proposta resterà comunque valida fintanto che non si chiuderà il percorso locale di ripubblicizzazione e si proseguirà con la gestione del servizio affidata ad Umbria Acque, con un vantaggio sicuro per gli utenti e per le famiglie gualdesi.
I referendum del 12 e del 13 giugno hanno per noi un valore costituente: lo spirito di cambiamento profondo e radicale nelle politiche economiche, ambientali e sociali che ha determinato il loro successo, pertanto, non va tradito. Ci aspettiamo che l’impegno di sinistra per Gualdo per realizzarne concretamente le volontà, sul territorio e secondo le aspettative chiarissime e generalizzate della stragrande maggioranza dei cittadini gualdesi, possa essere condiviso da tutte le altre forze politiche, a partire da quelle del centrosinistra, e possa essere accompagnato dal sostegno attivo e dalla partecipazione vasta dei movimenti, dei comitati, delle associazioni locali e di tutti quei cittadini che si sono adoperati ed hanno reso possibile la straordinaria vittoria popolare del 13 giugno.
Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini
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