Sinistra per Gualdo: Difendere l'autonomia dei nostri tre Istituti
L'urlo della scuola che auspicammo potesse giungere anche dalla nostra Città in prossimità delle manifestazioni del 23 e del 24 marzo scorsi contro i tagli, i dimensionamenti e la distruzione programmata della Scuola della Repubblica, a Gualdo si è invece tradotto in un odioso battibecco tra corpi docenti dei diversi istituti scolastici, in una lotta tra scuole a rischio di impoverimento che una Giunta sediziosa e pilatesca sta irresponsabilmente alimentando con un comportamento ondivago, altalenante e del tutto inappropriato alle problematiche che si pongono.
Il brutto spettacolo cui si sta assistendo in questi giorni è forse un altro segno della regressione civile e culturale di una Città dove sempre più si stenta a ragionare nell'ottica dell'interesse generale della collettività e dove spadroneggiano dei particolarismi che la sua pubblica amministrazione locale non riesce più a governare, ma favorisce, alimenta e moltiplica proporzionalmente alla sua incapacità ad individuare ed affrontare adeguatamente e per tempo le priorità reali che si pongono.
Tale è il caso del nostro sistema locale della pubblica istruzione messo a rischio dal dimensionamento, che una storia di segno positivo ci ha consegnato e che è stato messo in piedi grazie all'indiscutibile professionalità dei dirigenti e dei corpi docenti e grazie all'accortezza e all'attenzione tradizionalmente rivolti dalla pubblica amministrazione locale nei confronti delle sue esigenze, pur nelle difficoltà derivanti dall'evoluzione delle dinamiche sociali e dall'altalenarsi spesso contraddittorio dei provvedimenti e dei processi di riforma e di riorganizzazione succedutisi fino ad oggi, ininterrottamente, da venticinque anni a questa parte e nonostante le gravi difficoltà derivate più recentemente dai provvedimenti demolitivi della Gelmini.
E' questa buona tradizione che la Giunta Morroni ha interrotto e si è rimangiata. Giunti al “coglio” dei fiori dei piani di riorganizzazione e di dimensionamento previsti in quei provvedimenti, nonostante i nostri costanti richiami ad affrontare e partecipare per tempo problematiche e rischi di impoverimento delle nostre scuole, l'Amministrazione comunale non si è presa abbastanza cura di queste, preferendo creare tutte le condizioni che sono inesorabilmente finite per contrapporre istituti ad istituti.
Le prese di posizione contrapposte dei corpi docenti e dei consigli d'istituto e di circolo della Scuola Media Storelli e della Direzione didattica ci parlano di tutto ciò. Se il collegio dei docenti del Circolo Didattico di Gualdo Tadino fa la voce grossa, pretende tutto per se ed ha ribadito alla presenza dell'Assessore delegato Simona Vitali la sua contrarietà allo scorporo di un plesso scolastico di scuola primaria (Cerqueto) e scuola dell’infanzia (Cerqueto se passa statale o Morano) ed il suo orientamento ad unificare in un Istituto comprensivo tutte le scuole dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, il collegio dei docenti e il consiglio di istituto della Scuola Media ha contrariamente rivendicato l'esito del tavolo tecnico dello scorso 16 aprile che aveva registrato l'impegno dell'Amministrazione, nella persona dello stesso Assessore, e la presa d'atto degli insegnanti, dei presidi, del personale dell'Amministrazione, dei presidenti di Circolo e di tutti i rappresentanti sindacali ad operare, per l'anno scolastico 2012/2013, per creare un Istituto Comprensivo unificando sotto un'unica direzione scolastica la Scuola Media e le scuole primarie e dell'infanzia di Cerqueto dopo il processo di statalizzazione reso peraltro necessario dalle problematiche di sottodimensionamento dell'organico comunale presenti nell'ultimo caso.
Come temevamo, la Giunta ha agito con la tipica e consueta approssimazione autoreferenziale, indisponibile a coinvolgere sulle eventuali ipotesi di riordino l'intero consiglio comunale che oggi si ritrova a prendere decisioni senza conoscere adeguatamente i percorsi tecnici, in un simile clima di contrapposizione e per di più senza ancora conoscere quale sia l'orientamento reale dell'Amministrazione comunale.
Anche in precedenza, in prossimità dei Piani provinciali e regionali per l'offerta formativa e nell'ambito delle loro fasi partecipative, Giunta e maggioranza si erano ben guardati dal decidere in ordine al dimensionamento ed avevano preso tempo optando per una più semplice e disimpegnativa dichiarazione di volontà che potesse verificare la possibilità di ordinare un Istituto comprensivo delle scuole secondarie superiore in capo al Casimiri e della Scuola media, salvo poi essere smentiti dalla legge, così come puntualmente gli avevamo fin dall'epoca fatto notare.
S'è perso dunque tempo in questi due anni ed è oggi tanto spiacevole constatare come in questa Città si giunga ad affrontare in modalità così approssimative e senza una necessaria visione politica e culturale d'insieme quei problemi delle nostre scuole che derivano dall'opera di demolizione compiuta per decreti dal precedente governo e senza alcuna dimostrazione dell'attuale di voler operare in discontinuità.
Così, si genera confusione, con una politica decadente che si perde nel solito chiacchiericcio e perde di vista l'interesse pubblico e generale su un argomento fondamentale come il futuro delle nostre scuole, arrivando finanche a diffondere ad arte allarmi ingiustificati sulla chiusura dei plessi di Cerqueto col solo scopo di privilegiare un'ipotesi rispetto ad un'altra e di impedire ogni necessario approfondimento, riducendo la questione del dimensionamento ad una mera difesa delle singole postazioni relative alle direzioni scolastiche.
Ed è in questo modo e con questo sconcertante approccio della pubblica amministrazione locale che, dopo la riduzione del personale ATA, dopo la mancata stabilizzazione dei docenti precari, dopo che gli insegnanti di sostegno sono stati ridotti al lumicino, dopo l'inutile spreco e le assurdità dei test INVALSI, dopo il volontariato delle famiglie per gli acquisti della carta igienica e del materiale didattico, dopo la classe pollaio al Liceo, dopo la discontinuità didattica che si produce per la mancata assegnazione in ruolo dei docenti nelle singole materie, le scuole della nostra Città si apprestano a subire un ulteriore depauperamento.
No, il dimensionamento dei nostri Istituti non è solo una questione di dirigenze scolastiche da difendere a seconda di affinità personali, politiche e d'interesse e non in quest'ottica si deve pretendere di chiamare a decidere il consiglio comunale.
Non la racconta giusta chi pretende, anche con una certa arroganza argomentativa, di presentare i piani di dimensionamento come un atto meramente burocratico ed amministrativo che nessuna conseguenza negativa produrrebbe per le nostre scuole.
La semplificazione organizzativa degli Istituti scolastici significa la rinuncia da parte di Gualdo delle tre autonomie scolastiche faticosamente e pazientemente conquistate dal lavoro degli operatori scolastici di tre generazioni e dall'attenzione in altri tempi prestata alla scuola dall'Amministrazione comunale, destabilizza il sistema locale dell'istruzione pubblica, è foriera di un'ulteriore prospettiva di impoverimento delle nostre scuole in termini di risorse organizzative, finanziarie e progettuali ed alla lunga produce scadimento dell'offerta formativa, così come le esperienze di chi l'ha già subita in eguale misura e proporzioni dimostrano impietosamente.
Alla luce delle contrapposizioni venutesi a creare, chiediamo perciò alla Giunta sediziosa di chiarire immediatamente quale sia l'orientamento reale che è nelle sue intenzioni perseguire, per chiudere definitivamente questa brutta pagina della storia scolastica della nostra Città ed affinchè non vi siano ulteriori strascichi polemici.
L'impegno che pretendiamo dall'Amministrazione comunale è innanzitutto politico e consiste nel difendere con ogni mezzo la scuola pubblica e contrastare l'attacco che le viene portato dai provvedimenti di taglio e dimensionamento. Sul piano amministrativo pretendiamo che la Giunta si adoperi per mettere a punto una proposta condivisa per la salvaguardia di tutte e tre le storiche autonomie scolastiche della nostra Città, mettendo una volta per tutte in sicurezza la loro organizzazione e la loro capacità di assolvere nel migliore dei modi alla missione civile ed educativa che a Gualdo l'ha sempre contraddistinte in termini lusinghieri.
Gianluca Graciolini
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