Ieri pomeriggio a Paciano, sede dell’Unione dei Comuni del Trasimeno, era in programma un incontro fra gli otto sindaci del Trasimeno più Corciano e l’Assessore alla Sanità dell’Umbria Luca Coletto sulla preadozione del nuovo Piano Sanitario Regionale. Ma Luca Coletto non si è presentato: i sindaci hanno confermato quindi con forza la volontà di un confronto in tempi brevi, ma a patto che si svolga direttamente con l’assessore, senza intermediari. Ecco le parole del Sindaco di Panicale Giulio Cherubini che è anche Presidente dell’Unione dei Comuni del Trasimeno che ha ribadito la preoccupazione di un territorio di oltre 80 mila abitanti per le forti criticità nel settore della sanità: «La Regione Umbria, invitata per il confronto sul proprio Piano Sanitario Regionale da poco preadottato, non ha partecipato. I sindaci invitano nuovamente la Regione Umbria a confrontarsi, rendendosi disponibili in ogni momento. Già ad aprile i Comuni del Trasimeno e Corciano avevano presentato, grazie alla collaborazione con tanti operatori sanitari dei nostri territori, una proposta di nuova sanità territoriale e di visione integrata dei servizi sanitari e sociosanitari. Proprio in questa pandemia tutti abbiamo avuto la prova più concreta di quanto la sanità pubblica territoriale e di prossimità, attraverso le tante professionalità che vi lavorano, sia fondamentale. Eppure tutti noi, ormai da anni, verifichiamo crescenti criticità nei servizi, nelle prestazioni erogate e registriamo una progressiva riduzione del personale sanitario. Noi vogliamo un confronto con la Regione, perché è la Regione che determina le scelte che segneranno il futuro della salute pubblica. Il Piano Sanitario Regionale prevede, tra le altre cose, l’accorpamento del Distretto Sanitario del Trasimeno con quello della lontana Città di Castello. Un'ipotesi rifiutiamo con fermezza. Per questo, e per un’attenta analisi rispetto alla nostra proposta, chiediamo urgentemente un confronto. È chiaro che se questo confronto non avverrà, se non avremo possibilità di discutere rispetto alle scelte che decideranno le sorti dell’immediato futuro della nostra sanità territoriale, metteremo in campo tutte le iniziative a difesa delle nostre comunità. Gli enti comunali non rimarranno inerti ad aspettare: ci organizzeremo anche nei giorni delle festività natalizie, a tutela delle nostre comunità e dei nostri cittadini. Questo è un momento decisivo, estremamente importante per i livelli essenziali dei servizi sanitari e per il nostro futuro». 

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