“Quello che stiamo celebrando –ha affermato il segretario generale territoriale Cisl di Foligno Pierpaola Pietrantozzi- non è un congresso, la nostra assemblea sancisce il percorso di riorganizzazione della CISL regionale, partendo dal territorio, e quindi anche dal nostro, nella logica di diventare più efficienti attraverso un radicamento più forte sui posti di lavorio e nei territori. Il sindacato –ha ribadito Pietrantozzi- deve stare sui posti di lavoro, deve affrontare  i problemi del lavoro, deve stare vicino ai lavoratori ed alla gente”. Il segretario, sottolineando il grande gesto di coraggio della Cisl, ha aggiunto che “non è mai semplice stravolgere ordinamenti radicati nel tempo, è impegnativo e richiede un grande senso di responsabilità; vale la pena però provarci per far nascere, come recita bene lo slogan di questa stagione congressuale, “Un sindacato nuovo per un nuovo Paese”.

La stagione congressuale della Cisl, infatti, si innesta in un periodo di profonda crisi e di radicale mutamento e, proprio in tale contesto, il sindacato cislino ha saputo cogliere appieno la necessità di mettersi in discussione per poter rispondere alle nuove sfide che in questa inedita fase storica stanno emergendo.

 

“Innovazione e cambiamento –ha indicato Pietrantozzi- sono allora le parole chiave: produzione e lavoro devono riacquisire un ruolo centrale nell’economia e la finanza deve tornare ad essere uno strumento sottoposto al controllo democratico delle istituzioni. Lo sviluppo dovrà andare di pari passo con il risparmio delle risorse della terra, l’abbattimento delle disuguaglianze e il perseguimento dell’efficienza energetica per promuovere realmente un’economia che sia “green”. Per promuovere l’equità invece –ha aggiunto il segretario- lo ribadiamo da tempo, si deve agire sulla leva fiscale alleggerendo il peso che grava su lavoratori dipendenti e pensionati, creando un reale sostegno per le famiglie e recuperando risorse con una seria lotta all’evasione. Altro capitolo irrinunciabile è il welfare e la questione centrale dei prossimi anni sarà quella di garantire forme universalistiche di protezione, che diventino addirittura una possibilità di creare valore economico e sociale”.

 

L’elemento di continuità per la Cisl resta il lavoro. “La disoccupazione che sfiora il 12 per cento, quella giovanile il 40 per cento, la bassa presenza delle donne, con valori che si attestano al 47 per cento medio, e la grossa fetta di inoccupati danno il senso di quanto sia grave la situazione a livello nazionale, regionale e locale. Nulla, tra l’altro, fa presagire che in futuro il nostro sistema economico riesca  a creare nuovi posti di lavoro, per questo si dovrà puntare sul miglioramento e la riqualificazione di quelli che oggi si considerano di basso profilo, oltre che sulla creazione di un serio collegamento tra percorsi formativi ed opportunità lavorativa”. Per la Cisl va ripensata anche tutta la struttura dei servizi all’impiego e degli ammortizzatori sociali per elaborare una vera politica per il lavoro integrata che metta in stretta connessione domanda e offerta.

 

“Tante sono le vertenze in piedi in Umbria e le imprese che faticano ad andare avanti, pochissime quelle che offrono opportunità”. Pietrantozzi ha poi delineato la situazione del territorio che “non si caratterizza per una grande presenza industriale, ma che si è sempre distinto per i centri produttivi specialistici e ha sempre sviluppato una forte predisposizione alle attività di servizio ed alle comunicazioni. La nostra pianura, in una realtà regionale più accidentata, ha permesso lo sviluppo di viabilità stradale, ma ancor più ferroviaria. La Foligno ferroviaria è nelle “corde” di tutti noi –ha sostenuto- nelle nostre storie familiari eppure anche in questo ambito il bilancio è fortemente in negativo in termini di perdita di posti di lavoro e di depotenziamento delle strutture. Per non parlare delle problematiche finanziarie di Umbria Mobilità che colpiscono duramente anche il nostro territorio, in termini sociali e di prestazione di servizi”.
In definitiva, cecità industriale, viabilità non adeguata, spesa pubblica sovradimensionata, incapacità di coordinamento dell’offerta turistica sono i mali dell’Umbria e del nostro territorio.

 

“La Cisl con il superamento dei territori promuove un grande atto di coraggio avviando un processo di ammodernamento della propria macchina, adeguando la struttura alle esigenze di una società che cambia e si modifica continuamente”. Il commento arriva dal segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra, che nel proprio intervento ha fatto riferimento ad una nuova era per la quale la Cisl sta contribuendo ponendo il proprio piccolo mattone con rinnovato coraggio. “Con la scelta della vicinanza e della valorizzazione del sindacato nelle rappresentanze e nei territori –ha spiegato Sbarra- la Cisl intende affermare il modello partecipativo e riformatore, più adeguato al modello europeo e alle nuove sfide della produzione e della tenuta sociale”.

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