"La decisione di interrompere (per almeno un mese, si dice) l’attività chirurgica all’ospedale di Umbertide è assurda, grave e inaccettabile”. Lo affermano in una nota unitaria i sindacati Cgil, Cisl e Uil dell’Alto Tevere, insieme alle rispettive categorie dei pensionati e del lavoro pubblico a tutti i livelli. 
"L’assenza di personale che viene addotta come motivazione - scrivono i sindacati - non giustifica tale scelta e semmai conferma l’inadeguatezza delle politiche messe in atto dalla giunta regionale. La realtà amara è che nella nostra regione, manca una politica sanitaria all’altezza della situazione e quando una politica si delinea, questa è tutta impostata sullo smantellamento del servizio sanitario pubblico e sulla privatizzazione dei servizi, come dimostrano le indicazioni del cosiddetto Piano sanitario regionale”.
Secondo i sindacati questa impostazione inevitabilmente si scarica sui cittadini (come evidenzia la vicenda delle liste d’attesa), a partire dai pensionati e dagli anziani, che esprimono più fragilità e più bisogni.
"L’ospedale di Umbertide è collocato in un'area importante per tutta la nostra regione - continuano Cgil, Cisl e Uil - un'area tra le più vitali da un punto di vista economico e sociale. Sappiamo che si parla di transitorietà nella scelta di chiudere la chirurgia di Umbertide, ma sappiamo anche, per lunga esperienza, che in Italia non c’è nulla di più definitivo della transitorietà. La mobilitazione che è in atto da parte della popolazione di Umbertide fa capire quanto il presidio sia importante per la comunità e quanta sfiducia vi sia nei confronti della politica sanitaria della Regione. Non saranno fumose dichiarazioni a ridare fiducia ai cittadini ed alle cittadine”, concludono i sindacati. 
 

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