PERUGIA – E’ stato siglato oggi l’accordo tra le Usl Umbria 1 e 2, l'Azienda ospedaliera di Terni e i sindacati della dirigenza e del comparto per la stabilizzazione 174 precari nella sanità. L'intesa è stata sottoscritta all'ospedale Media Valle del Tevere di Pantalla, in applicazione della Riforma Madia e sulla base degli atti di indirizzo della Giunta regionale.

A firmare l'accordo i direttori generali della Usl Umbria 1 e 2, Andrea Casciari e Imolo Fiaschini, e il direttore amministrativo dell'Azienda Santa Maria di Terni Riccardo Brugnetta insieme ai rappresentanti dei sindacati delle tre Aziende, che, in un percorso condiviso, hanno stabilito criteri omogenei, in termini di tempi e modalità, per superare il fenomeno del precariato.
"La stabilizzazione degli organici - sottolineano le tre direzioni aziendali in una nota congiunta - produce qualità e consente di capitalizzare le professionalità che negli anni si sono formate in numerosi reparti e servizi, garantendo la continuità organizzativa e assistenziale".

“Dopo il recente accordo all’Azienda ospedaliera di Perugia dell’11 aprile - si legge invece in una nota dei sindacati Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl - con l’intesa odierna si chiude il percorso per l’applicazione della legge Madia sulla stabilizzazione del personale, dando piena attuazione al verbale sottoscritto con l’assessore regionale alla Sanità il 27 febbraio 2018. D’altronde, l’obiettivo della stabilizzazione era al centro del programma elettorale dei sindacati confederali per il rinnovo delle Rsu del pubblico impiego, i cui risultati hanno premiato la coerenza delle nostre organizzazioni”. 

La stabilizzazione del personale riguarderà lavoratrici e lavoratori con almeno 36 mesi di attività lavorativa all’interno delle singole aziende. Dopodiché le stesse procederanno attraverso un avviso pubblicato sui portali aziendali, alla ricerca di ulteriori manifestazioni di interesse per chi avesse maturato i requisiti anche in altre aziende del Ssn. Infine, per tutte le forme di lavoro atipico (co.co.co, co.co.pro, lavoro autonomo, etc.) le aziende si sono impegnate a bandire concorsi nel triennio 2018-2020 riservando a queste figure fino al 50% dei posti disponibili. 

Si tratta - concludono Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl - di una prima significativa risposta al fabbisogno crescente di personale in sanità, e alla luce degli orientamenti emersi e condivisi tra i firmatari dell’intesa, le parti si sono impegnate a valutare con l’assessorato alla Sanità l’applicabilità del percorso concordato per tutta la dirigenza”. 

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