PERUGIA - Incentrato sul tema della sicurezza stradale nelle aree urbane, si è svolto stamani a Perugia il primo di dieci incontri, previsti prossimamente in altrettante città capoluogo di provincia, organizzati dall'Osservatorio nazionale delle autonomie locali sulla sicurezza stradale. Istituito nel 2010 da Anci e Upi per favorire il coordinamento dei Comuni e delle Province in ambito di sicurezza stradale nelle città.

L'Osservatorio ha quindi da oggi cominciato il suo viaggio per confrontarsi, per parlare di cosa è stato fatto e di cosa ancora rimane da fare per ridurre gli incidenti. Il tutto, secondo quanto è stato ricordato nel corso dei vari interventi, “tenendo in considerazione gli orientamenti fissati nell'ambito dell'Unione europea che forniscono un quadro generale per l'avvio delle azioni a livello nazionale e locale entro il 2020”.

Attraverso questo primo seminario, dal titolo “Le politiche per la sicurezza stradale: dall'Europa all'Italia verso il 2020” e organizzato nella sede dell'Anci Umbria, i soggetti coinvolti hanno quindi voluto iniziare ad elaborare strategie comuni e “strumenti concreti - ha detto Antonio Ragonesi, responsabile area sicurezza Anci - per aggiornare i piani urbani per la sicurezza stradale”.

“Ci muoviamo anche in questo ambito dentro la cosiddetta strategia europea del 2020 - ha affermato il presidente di Anci Umbria, Wladimiro Boccali - con l'Italia che potrà recuperare i suoi ritardi solo se invertirà il modo con il quale è stata pensate finora la mobilità, dando sempre più spazio al servizio pubblico invece che al mezzo privato”.

Ospite dell'incontro anche Mario Valducci, presidente della Commissione trasporti della Camera dei deputati, il quale ha ricordato che “dal 2001 al 2010 si è avuto un 43% di mortalità in meno e per questo l'obiettivo per i prossimi dieci anni è, se possibile, quello di dimezzare ulteriormente le morti per incidenti stradali”.

Anche per Domenico Pugliese, della direzione generale per la sicurezza stradale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, “grandi risultati sono stati raggiunti negli ultimi dieci anni, ma soprattutto per le aree extraurbane. Molto quindi c'è da fare per ridurre incidenti e mortalità in città e nelle aree urbane”.

Secondo Valducci, varie sono le azioni da perseguire, come quelle di non abbassare la guardia sui controlli, di migliorare il rapporto tra multe accertate e multe incassate (“ora - ha detto - il rapporto è di sei a uno”), e di utilizzare la metà dei proventi delle multe per interventi in materia di sicurezza stradale.

Invece, la proposta fatta da Giovanni Miozzi (delegato mobilità e trasporti per l'Upi e presidente della Provincia di Verona), è quella di “stralciare dal patto di stabilità la parte relativa agli interventi di manutenzione in ambito di sicurezza stradale”.
 

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