Sicurezza: silvicoltura settore a rischio, serve un intervento
“Purtroppo siamo già intervenuti in passato per denunciare i rischi presenti in un settore come quello della silvicoltura che continua a produrre nella nostra regioni tragedie come quella del 12 gennaio 2016 a Castiglione della Valle”. Vasco Cajarelli, segretario regionale della Cgil dell’Umbria e responsabile per la sicurezza sul lavoro, interviene dopo l’incidente mortale che ha visto perdere la vita un giovane lavoratore di nazionalità macedone impegnato nella raccolta della legna nei boschi del Marscianese. “Parliamo di un settore che è stato totalmente appaltato alla parte povera del lavoro – continua Cajarelli – con una presenza pressoché totale di lavoratori extracomunitari. Un settore nel quale è applicato il cottimo, cioè un pagamento a quintale, fatto che evidentemente accresce i rischi già elevati di un’attività pericolosa, nonostante l’assurda scelta del governo di declassarla tra quelle a basso rischio”.
Cajarelli ricorda che negli ultimi due anni sono state 4 in Umbria le vittime sul lavoro in silvicoltura. “Per questo – conclude il segretario Cgil – domani in occasione del coordinamento Salute e Sicurezza della Regione dell’Umbria, chiederemo come Cgil un progetto specifico per il settore, che intervenga prima di tutto sulla mancanza di formazione adeguata per gli addetti della silvicoltura”.
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