Sicurezza: un osservatorio sulle infiltrazioni mafiose.
Proseguono le audizioni della Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose in Umbria, che stamani ha ascoltato i rappresentanti delle associazioni Libera, Legambiente, Mente Glocale, Cittadinanzattiva e della Fondazione Libera Informazione. Secondo i dati contenuti in un dossier presentato dalla Fondazione Libera Informazione, rappresentata dal presidente Roberto Morrione e da Norma Ferrara, la presenza della n’drangheta dietro i traffici di droga, soprattutto nella provincia di Perugia, è un dato ormai confermato anche da fonti ufficiali, come già risulta dal loro Dossier Umbria del 2008, mentre Annarita Cosso, presidente di Cittadinanzattiva, ha segnalato che il 23 per cento dei capitali investiti nella nostra regione “non passa per le banche”. Nel rapporto 2010 di Sos Impresa, invece, si afferma la presenza di Camorra e Mafia nel territorio ternano, segnatamente nel settore commerciale e in particolare nella ristorazione. Il presidente dell’associazione Libera Umbria Walter Cardinali ha proposto l’istituzione di un Osservatorio permanente che “funga da centrale in grado di raccogliere tutte le informazioni che la società civile saprà fornire sui fenomeni criminosi e tenga un elenco aggiornato dei beni sottosequestro e dei trasferimenti immobiliari”, idea condivisa dalla presidente di Legambiente Umbria Alessandra Paciotto, che a sua volta ha stilato un rapporto sulle “ecomafie” che stila gli interessi delle organizzazioni criminali nel ciclo dei rifiuti e in quello del cemento, per arrivare a beni culturali e traffico di animali. Anche Giorgio Filippi dell’associazione Mente Glocale, ha suggerito alla Commissione d’inchiesta del Consiglio regionale di istituire un Osservatorio sulle infiltrazioni criminali, “il cui coordinamento dovrebbe essere affidato a persone esperte di comunicazione, professionisti del mondo forense e della magistratura e a pedagogisti, per essere incisivi nella formazione dei giovani e diffondere nelle scuole la cultura della legalità”. Il presidente della Commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni criminali, Paolo Brutti (Idv), ha raccolto le sollecitazioni pervenute attraverso l’audizione, ed ha giudicato positivamente l’idea di dare vita ad una struttura composta da espressioni della società civile che vogliano dare un loro autonomo contributo utile non solo nella divulgazione della cultura della legalità ma anche per la fase di intelligence e di raccolta di informazioni che è propria di chi è preposto alle indagini. Anticipando che vi saranno altre audizioni, a cominciare da quella con “Sos Impresa”, i cui rappresentanti oggi non hanno potuto essere presenti, Brutti ha annunciato l’intenzione di rimanere in contatto con le associazioni dopo questo primo incontro, auspicando di poter giungere al 21 marzo, “Giornata della legalità, della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime di mafia”, con un dossier stilato dalle associazioni stesse che racchiuda tutti i i dati raccolti in autonomia e serva per “una ricognizione di quello che la società civile sa sul fenomeno – ha detto – utile non solo alla Commissione antimafia ma anche ai cittadini”, per informare i quali “sarebbe importante poter contare anche su un sito internet, in modo da far conoscere le attività che i cittadini e le istituzioni portano avanti non solo nei palazzi della politica”.
Il vicepresidente della Commissione antimafia, Gianluca Cirignoni (Lega Nord), ha posto l’accento sull’”opera di formazione che è possibile fare con gli studenti delle scuole, a cominciare da quelli che visitano quasi ogni giorno la sede del Consiglio regionale, studiando appositamente i contenuti che, nel caso dei più piccoli, possono essere incentrati sulla cultura della legalità, primo caposaldo per combattere le infiltrazioni criminali”.
Anche il consigliere Vincenzo Riommi (Pd) ha riconosciuto l’utilità di un Osservatorio sul tessuto economico, ed ha ribadito l’importanza del Durc (Documento unico di regolarità contributiva), di cui l’Umbria si è dotata e che “va difeso” perché “innalzando la soglia di regolarità contributiva si ostacolano i processi di infiltrazione e le pratiche di subappalto”.
Concorde sulla necessità di “creare presìdi democratici per la prevenzione e il contrasto delle infiltrazioni criminali” anche Damiano Stufara (Prc), che ha evidenziato la necessità di “un luogo dove poter svolgere tali attività, che non sia la sede della Commissione”. Per il capogruppo di Rifondazione comunista il confronto odierno con i rappresentanti delle associazioni è “utile per l’attività della Commissione, e lo sarà ancor più se non sarà episodico”.
Anche Maria Rosi (Pdl) ha sottolineato l’importanza dell’informazione nelle scuole e fra i cittadini sulla cultura della legalità, ed ha auspicato un “maggiore coinvolgimento anche delle amministrazioni comunali, che possono e debbono svolgere un ruolo importante”, suggerendo quindi “incontri periodici con le associazioni estesi anche agli altri enti pubblici”.
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