Si torna a parlare dell'acqua di Montedoglio. Ancora?
L'Assessore Morroni: chiuso al MITE (ministero dell'Agricoltura) il lungo iter del progetto di completamento, attraverso un acquedotto di 35 chilometri maggiori risorse idriche dall’invaso per i territori umbri e toscani riducendo i prelievi dal Trasimeno.
Eccoci, si ricomincia a parlare del Trasimeno e dell'importanza dell'acqua che arriva dal Montedoglio, non per riempire il Lago, ma per distribuirla agli agricoltori. L'opera faraonica di tanti appalti per fare condutture per portare l'acqua in tutta l'Umbria conosciuta e meno nota, per dissetarla e per valorizzare l'agricoltura.
Dice l'Assessore: “Si avvicina finalmente il completamento dell’anello idraulico che consentirà di approvvigionare le acque dall’invaso di Montedoglio per gli usi irrigui e idropotabili dei territori umbri e toscani ed eviterà in tal modo i prelievi dalle falde e dal lago Trasimeno, salvaguardandone il livello idrometrico. Il presidente dell’Eaut, Ente Acque Umbre Toscane, Domenico Caprini, ha comunicato che si è infatti conclusa al Ministero della Transizione Ecologica, dopo un lungo e complesso iter durato ben 18 mesi, la verifica di assoggettabilità alla VIA del ‘Progetto attuativo per il completamento e l’ottimizzazione tramite potenziamento e recupero di efficienza delle reti idriche infrastrutturali di accumulo e adduzione del Sistema Montedoglio... vi tralascio il poletichese che ai più sfugge e non ha nulla di concreto.
In concreto ci sono 52 milioni di euro da mettere per le condotte, per i lavori senza fine e senza fini. “Il progetto - spiega Morroni – prevede un investimento complessivo di circa 52 milioni di euro, finanziati interamente dal Ministero delle Politiche agricole. Permetterà di chiudere la rete di adduzione delle acque dalla diga di Montedoglio in Valdichiana, con un contributo fondamentale all’erogazione della risorsa idrica in termini di efficienza dell’impianto nel suo complesso, sia nei territori toscani sia in quelli umbri contermini al lago Trasimeno”.
Siete pronti con le spiegazioni sincere, concrete e specifiche dell'inutilità di spendere 52 milioni di euro? Iniziamo: intanto il prelievo a massimo regime delle acque del Lago Trasimeno influisce sul suo livello di 3 straordinari centimetri l'anno. Tre centimetri, ripetiamo anche per l'Assessore, tre centimetri succhiati dai cattivissimi agricoltori alle risorse del Trasimeno. Non solo, i dati sono relativi a quando le colture intorno al Lago erano a basr di mais che voleva acqua, dismesso per mancata redditività dagli agricoltori a favore di colture come la fagiolina e gli ortaggi che ne chiedono molto meno di acqua.
Secondo, l'acqua che arriva e che dovrebbe essere utilizza costa troppo, troppo e non è più necessaria quindi faremo 35 bellissimi chilometri di condotte, 52 milioni spese e l'opera non servirà ad una benemerita cippa, perchè non c'è richiesta.
Terzo motivo, due giunte regionali precedenti si sono sbattute a portarr questa benedetta acqua al Trasimeno e sempre le organizzazioni degli agricoltori gli hanno detto: ma poi quanto costa il sercizio? Siete sicuri che a noi questo ci serve? Sordi erano quelli di prima, sordi sono quelli di adesso.
Ma in fondo ci sono 52 milioni da spartirsi, un mare di soldi più che di acqua e di quelli si sa che ce ne è sempre bisogno. Povero trasimo e poveri agricoltori.
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