Si torna a discutere della legge 31/2013 sulle telecomunicazioni
Le modifiche proposte dalla Giunta di Palazzo Donini alle “Norme in materia di infrastrutture per le telecomunicazioni” (legge regionale 31/2013) sono state discusse dalla Seconda commissione dell’Assemblea legislativa, presieduta da Valerio Mancini, che si è riunita oggi a Palazzo Cesaroni.
L’iniziativa legislativa della Giunta regionale è stata presentata ai commissari in una precedente seduta(link is external) e poi discussa con l’assessore(link is external) Michele Fioroni. Proprio Fioroni questa mattina ha presentato alla Seconda commissione un emendamento interamente sostitutivo del testo, che la Commissione voterà, insieme ad eventuali ulteriori proposte di modifica, nella riunione convocata per la prossima settimana.
GLI INTERVENTI
Michele Fioroni (assessore) “la nostra proposta prende atto di alcune osservazioni e richieste di modifica avanzate in precedenza dalla Commissione rispetto ad un atto che punta all’adeguamento della normativa regionale alle previsioni normative nazionali, che mirano alla liberalizzazione del settore. Senza dimenticare la tutela della salute e la salvaguardia del paesaggio. Verranno modificate e aggiornate le linee guida per quanto riguarda alcune prescrizioni rivolte a Comuni ed operatori. Si tratta di modifiche di legge allineate con normative nazionali e comunitarie, che fanno permanere iter autorizzativi rimuovendo complessità e lungaggini eccessive a fronte della necessità di procedere rapidamente con l’adeguamento delle infrastrutture per le telecomunicazioni”.
Il consigliere Fabio Paparelli (Pd) ha dichiarato di non condividere “la parte dell’emendamento che modifica la norma in quanto essa non è stata rispettata dai Comuni. Se ci sono adempimenti obbligatori vanno fatti rispettare magari integrandoli nei piani regolatori. Non si possono introdurre norme volontarie, che possono essere rispettate o meno. L’evoluzione della telemedicina passa dalla fibra ottica più che dalle antenne e non può quindi essere una motivazione per questi interventi”.
Per Thomas De Luca (M5S) si tratta di una “scelta assurda e in contrasto con gli impegni presi da esponenti del centrodestra sui territori. Ricordo le questioni di Miranda, Monte Santa Maria Tiberina, Gabelletta. L’assessore Enrico Melasecche negli anni ha preso impegni con i cittadini. La scelta dovrebbe essere quella opposta, rafforzando sanzioni per i Comuni che non rispettano la legge regionale”.
L’assessore Fioroni ha infine replicato che “è stato il Governo Conte, con il Decreto Semplificazione, a rendere facoltativi i regolamenti comunali. Negli otto anni di vigenza della legge non c’è stata una sola sanzione. Siamo per una alleanza paritetica con i Comuni. Il sito di Miranda è la dimostrazione che la legge non ha funzionato. I contenziosi con i Comuni sono stati moltissimi”.
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