PERUGIA . L’Assemblea legislativa dell’Umbria, ha approvato a maggioranza ed in maniera bipartisan (16 voti: Pd, Socialisti, mistop-mdp, FI, misto-Rp/Ic); contrario Squarta-Fdi, astenuto De Vincenzi-misto/Un) una proposta di risoluzione che prevede la facilitazione dell’utilizzo a scopo terapeutico di farmaci cannabinoidi nella formulazione in gocce, su iniziativa del consigliere regionale Silvano Rometti (Socialisti) che ha relazionato in Aula. 

“I farmaci cannabinoidi – ha spiegato Rometti - possono essere assunti, e quindi prescritti dai medici, sotto varie forme e tra queste la formulazione in gocce che oltre ad essere estremamente pratica per la sua maneggevolezza, garantisce una maggiore precisione di assunzione da parte di quei soggetti che ne debbano fare uso per il proprio stato di malattia; questo tipo di somministrazione, grazie alla sua precisione ed alla possibilità di autosomministrazione, andrebbe a favorire soprattutto quella fascia di popolazione più anziana che, secondo studi scientifici, maggiormente usufruisce di tale rimedio terapeutico”. Rometti ha evidenziato il problema dell’insufficienza della produzione di tali farmaci, specificando che l’intento dell’atto è proprio quello di chiedere maggiori disponibilità: “La legge regionale ‘7/2014’ - ha ricordato Rometti – prevede che la Giunta possa ‘stipulare convenzioni con i centri e gli istituti autorizzati ai sensi della normativa statale alla produzione o alla preparazione dei farmaci cannabinoidi’ ed è autorizzata ad avviare azioni sperimentali o specifici progetti pilota con altri soggetti autorizzati, secondo la normativa vigente, a produrre farmaci cannabinoidi”. 

Interventi: 
Attilio SOLINAS (Misto-Mdp): “Il tema è stato più volte affrontato in Commissione. C’è una legge regionale (‘7/2014’) che regola l’utilizzo dei farmaci in questione. Fa comunque sorridere la pressione sulla cannabis per gli effetti benefici che indubbiamente ha, ma dietro a questo prodotto farmacologico c’è una pressione commerciale. Da un consulto con gli esperti rispetto agli effetti terapeutici dei farmaci cannabinoidi emerge il loro utilizzo soltanto in seconda battuta. Quindi pur essendoci necessità di essi, potrebbe esserci un business dietro a questa pressione. La produzione dovrà comunque serre aumentata a livello nazionale, ma non c’è tutta questa indispensabilità. Vorrei richiamare tutti al buon senso e al realismo rispetto all’effettiva efficacia terapeutica dei farmaci cannabinoidi”. 
Maria Grazia CARBONARI (M5S): “Su questo tema abbiamo presentato un’apposita proposta di legge ed ascoltato in proposito una proposta di legge, quindi abbiamo avuto la possibilità di fare una disamina tecnica e ascoltare gli uffici della Giunta che hanno sollevato il tema della carenza della materia prima. La nostra proposta, che abbiamo sospeso in attesa di conoscere i dati dalla Giunta, prevedeva anche l’inserimento all’interno del Comitato di altri specialisti,  delle associazioni che si occupano di cannabis terapeutica. Dall’assessorato regionale stiamo ancora attendendo di conoscere i dati contenuti nella clausola valutativa aggiornata. Visto che il presidente Solinas ha parlato di farmaci più efficaci ritengo però che se insieme ad essi sia giusto dare la possibilità ai pazienti di scegliere tra il farmaco tradizionale o quello che ritengono più opportuno e che ha come principio attivo quello derivante dalla cannabis. Voteremo favorevolmente su questo atto auspicando che la terza Commissione vada avanti richiedendo i dati aggiornati all’Assessorato. Come forza politica nazionale abbiamo manifestato l’interesse verso la cannabis auspicando una partnership pubblico privato per aumentare la produzione”.

Claudio RICCI (Misto-Rp/Ic): “Voterò favorevolmente su questo atto che prevede l’utilizzo dei farmaci cannabinoidi in gocce ad uso terapeutico. Si tratta di un atto umanitario verso alcune patologie correlate al dolore cronico. Quello delle cure palliative è un tema molto antico. Con questo atto si tende ad incentivare, per quanto possibile, la produzione, la somministrazione, ma anche il poter compensare le difficoltà di reperimento. Il farmaco va armonizzato con altre cure farmaceutiche utilizzate per altre patologie. È giusto dunque puntare ad una maggiore integrazione con altri farmaci nelle situazioni in cui può risultare realmente efficace”. 

Marco SQUARTA (FDI): “In sanità abbiamo moltissimi altri problemi che riguardano le disabilità, ragazzi autistici, malati di Sla, dove tante famiglie sono costrette a decidere se pagare l’affitto o destinare le risorse per il figlio malato.  Molte  famiglie, per l’assistenza, sono costrette ad indebitarsi fortemente. Per questo bisogna dare priorità ai bisogni delle famiglie e non alla tematica dei farmaci cannabinoidi. Il vero problema è rappresentato dall’assistenza ai non autosufficienti. Per questo il nostro voto sarà contrario”. 

Luca BARBERINI (assessore Salute): “Si tratta di una proposta sensata perché è scientificamente provato che per alcune patologie la somministrazione di farmaci cannabinoidi a scopo terapeutico, soprattutto in gocce, permette di affrontare situazioni complicate e critiche, particolarmente complesse e che in alcuni casi non possono essere, oggi, risolte con il contributo della scienza. 
Poco tempo fa, su questa tematica, abbiamo fatto un convegno a Spoleto, a livello nazionale, dove è stata riscontrata una difficoltà oggettiva: trovare i preparati disponibili a livello nazionale a base di olio, ma anche l’altro preparato. È stato incaricato l’istituto chimico farmaceutico militare di Firenze di aumentare la produzione. È stato quindi sollecitato il Ministero per trovare una soluzione diversa, viste le difficoltà dell’Istituto farmaceutico militare, per dare risposte esaustive. Il reperimento delle preparazioni di cannabis è poi oggettivamente difficoltoso anche per la scarsità di farmacie in grado di prepararlo. A livello nazionale abbiamo auspicato l’esigenza di trovare ulteriori sbocchi produttivi per avere una disponibilità diffusa su tutto il territorio nazionale e dare istruzioni a riguardo, in modo che ci sia la possibilità di usufruire di questo preparato anche avvalendosi di strutture private.  Ad oggi, però, il tema è impraticabile, pur se riconosciuto da tutti, da una lettura scientifica, l’assoluta utilità. Da parte della Giunta c’è la completa adesione su questo documento assicurando il nostro impegno per cercare le migliori soluzioni”. 

 

 

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