Si aggrava ancora la difficoltà delle imprese umbre a reperire personale
ll Report mensile del Sistema informativo Excelsior, in Umbria ogni 100 avviamenti al lavoro programmati 55,1 sono considerati dalle imprese “di difficile reperimento” (la media nazionale è 48,4). Più in dettaglio, ogni 100 assunzioni ne restano scoperte 39,2 per la mancanza di candidati (il dato umbro è superiore a quello nazionale, pari a 32,3) e 11,2 per “inadeguata preparazioni di candidati”. Le dieci professioni con le maggiori difficoltà di reperimento del personale nella regione.
Quanto agli avviamenti al lavoro complessivi, a luglio 2024 le assunzioni programmate ammontano a 5mila 750, contro le 7mila 800 di luglio 2023. Nel trimestre luglio-settembre previste dalle aziende 15mila 870 assunzioni, 4mila 200 in meno rispetto alle 20mila 070 dello stesso trimestre 2023.
La dichiarazione:
Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di Commercio dell’Umbria: “S’aggrava in Umbria, di anno in anno, il problema della difficoltà delle imprese di trovare il personale di cui hanno bisogno. Guardando ai dati di luglio 2024 e a quelli dei mesi precedenti, siamo in una forchetta tra il 55% e il 58% delle assunzioni programmate che vengono considerate di difficile reperimento. E la scarsità è ormai endemica, sia negli anni di maggiore sviluppo sia nei momenti, come quello attuale, di rallentamento della crescita economica a causa degli alti tassi di interesse e dell’impatto sul commercio internazionale delle varie crisi geopolitiche in atto. È evidente che i problemi strutturali non si curano con qualche misura temporanea, ma con terapie lungimiranti che, ovviamente, richiedono tempo per produrre i loro effetti. Su tale fronte l’Umbria ha realizzato indubbi passi avanti, a cominciare dall’allargamento degli istituti ITS (Istituti Tecnici superiori) e a una maggiore focalizzazione della creazione e sviluppo delle competenze, tema su cui la Camera di Commercio dell’Umbria è molto impegnata. Potrebbe certamente aiutare la messa in campo di incentivi economici per attrarre le professionalità di cui abbiamo bisogno e credo che tale tema non solo debba stare tra le priorità delle Istituzioni e delle forze economiche e sociali dell’Umbria, ma debba essere sviluppato attraverso una forte sinergia tra tutti gli attori in campo, così da produrre i livelli necessari di massa critica per realizzare provvedimenti efficaci”.
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A luglio 2024, in Umbria, sono 2mila 254 le assunzioni programmate dalle imprese per le quali le aziende dichiarano di non trovare proprio candidati, mentre ammontano a 644 le assunzioni scoperte per “inadeguata preparazione dei candidati” (dei restanti 270 avviamenti che restano scoperti le motivazioni di tale mancata copertura sono le più varie). In tutto, a luglio le assunzioni che le imprese umbre indicano come “di difficile reperimento” sono il 55,1% di quelle complessive, vale a dire 3mila 168 su 5mila 750.
Insomma, nonostante il rallentamento economico si faccia sentire pesantemente sugli avviamenti al lavoro programmati dalle imprese (a luglio -13,3% in Italia e -26,3% in Umbria, nel trimestre luglio-settembre -10,6% in Italia e -20,9% in Umbria), non scende, ma anzi aumenta, la febbre del problema delle assunzioni considerate dagli imprenditori di difficile reperimento. L’Umbria, peraltro, si conferma tra le regioni in cui questo problema è più assillante: se, infatti, a luglio 2024 in Italia è di difficile reperimento il 48,4% delle assunzioni delle imprese, in Umbria tale quota è ben superiore, come detto il 55,1%. E la quota degli avviamenti a causa della mancanza di candidati è ben il 39,2% delle assunzioni totale programmate dalle imprese nella regione.
Il quadro lo fornisce il Report mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, con i dati che si basano su un ampio e continuo monitoraggio del sistema imprenditoriale: ben 110mila le aziende coinvolte, che esprimono le proprie previsioni sulle chiamate al lavoro che prevedono di effettuare nei mesi successivi.
Ma andiamo con ordine.
Il rallentamento economico fa sentire i suoi effetti sugli avviamenti al lavoro programmati dalle imprese. Il Centro è la circoscrizione che accusa il calo più vistoso, a luglio l’Umbria registra la flessione più forte d’Italia, mentre nel trimestre luglio-settembre il calo maggiore è previsto nelle Marche
I tassi di interesse elevati in funzione anti-inflazione e le tensioni geopolitiche che ostacolano il commercio internazionale determinano un rallentamento economico importante un po’ in tutti i Paese europei, anche se con diversi gradi di intensità. Il rallentamento dell’economia – soprattutto degli investimenti delle aziende (messo in evidenza dalla Banca d’Italia e, in Umbria, dall’ultimo report congiunturale della filiale di Perugia di Bankitalia) si riverbera sulle assunzioni programmate dalle aziende.
A luglio 2024, rispetto allo stesso mese del 2023, la media nazionale vede le assunzioni programmate dalle imprese scendere del 13,3%, con la perdita di 77mila 730 avviamenti al lavoro. La circoscrizione più colpita è il Centro (-19,9%), con l’Umbria che realizza la peggior performance (-26,3%, da 7mila 800 avviamenti a luglio 2023 a 5mila 750 a luglio 2024, -2050 assunzioni). Nel Centro, subito dietro l’Umbria ci sono le Marche (-25,6%), quindi la Toscana (-22,5%) e il Lazio (-15,2%).
Quanto al trimestre luglio-settembre 2024, lo scenario è un po’ meno fosco, ma comunque pesante: la media nazionale segna -10,6% e il Centro -17,2%. A registrare il maggior calo in Italia questa volta sono le Marche (-22%), seguite dall’Umbria (-20,9%), dove le imprese hanno programmato 15mila 870 avviamenti al lavoro, 4mila 200 in meno rispetto ai 20mila 070 avviamenti dello stesso trimestre 2023.
In Umbria a luglio 3mila 168 assunzioni non coperte (il 55,1% del totale). Di queste, in 2mila 254 casi non si trovano proprio candidati. Le prime dieci professioni per difficoltà di reperimento del personale nella regione
Come detto, a luglio in Umbria sono 3mila 168 (il 55,1%del totale) le assunzioni che le aziende hanno difficoltà ad effettuare per difficoltà di reperimento del personale. Di queste 3mila 168, in ben 2mila 254 casi non si trovano proprio candidati. In pratica, le assunzioni programmate che non vengono realizzate a causa dell’assenza di candidati in Umbria sono il 39,2% del totale, più del 32,3% fatto segnare dalla media nazionale.
Queste le prime dieci professioni in cui, nella regione, si registrano le percentuali più elevate di difficoltà di reperimento del personale in relazione alle assunzioni programmate:
operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (resta scoperto l’87,7% degli avviamenti al lavoro programmati dalle aziende); fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (85,9%); specialisti nelle scienze della vita (84,2%); operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (80,2%); tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (78%); fabbri ferrai costruttori di utensili (77,8%); tecnici della salute (76,1%); ingegneri (73,5%); operai macchine automatiche e semiaut. per lavoraz. metalliche e prod. minerali (72,7%); operatori della cura estetica (72%).
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