Sfratti: per la sospensione si aspetta la Corte Costituzionale
La segreteria Nazionale dell'Unione Inquilini: SFRATTI: “CORTE COSTITUZIONALE DOVREBBE PRONUNCIARSI SULLA SOSPENSIONE SFRATTI IL 19 OTTOBRE. UNIONE INQUILINI HA GIA’ PRESENTATO OPINIONE SCRITTA ALLA CORTE COSTITUZIONALE IN MERITO ALL’AVVIO DELLA RICHIESTA ALLA CONSULTA DI VALUTAZIONE DI INCOSTITUZIONALITA’, DA PARTE DEI GIUDICI DI TRIESTE E SAVONA. PER UNIONE INQUILINI LA SOSPENSIONE DEGLI SFRATTI E’ COERENTE CON LE MISURE DI TUTELA DELLA SALUTE PUBBLICA, RISPONDE QUINDI ALL’ARTICOLO 32 DELLA COSTITUZIONE.
La dichiarazione di Walter De Cesaris, Segretario Nazionale Unione Inquilini: La Corte Costituzionale dovrebbe pronunciarsi il prossimo 19 ottobre sulle ordinanze dei giudici di Trieste e Savona che hanno chiesto alla Consulta di verificare la costituzionalità della sospensione degli sfratti. Unione Inquilini per il tramite dei propri legali coordinati dall’Avv. Guido Lanciano, ha presentato entro i termini una Opinione scritta al procedimento 107/21, composta da 11 pagine e 5 allegati.
Nell’Opinione scritta consegnata alla Corte Costituzionale l’Unione Inquilini segnala come il provvedimento di sospensione degli sfratti è un provvedimento di ”emergenza epidemiologica” non a caso la sospensione degli sfratti è sempre stata inserita all’interno di provvedimenti come i decreti legge di natura emergenziale riferiti ad un contesto di grave crisi epidemiologica che ha investito l’Italia e il mondo intero. La sospensione degli sfratti va inserita nel contesto straordinario di misure finalizzate a contrastare l’emergenza sanitaria.
La sospensione degli sfratti, quindi, così come inserita nella vasta normativa emergenziale di contrasto alla diffusione del virus è stata quindi, ampiamente giustificata dall’art. 32 della Costituzione che sancisce il diritto alla salute. Una misura del resto che è stata prevista in moltissime Nazioni a livello internazionale. Infatti, come non segnalare che negli Usa poche ora fa Joe Biden ha annunciato una nuova moratoria federale sugli sfratti di tre mesi, che proteggerà circa il 90% degli affittuari Usa. Sono stati i Centers for Disease Control and Prevention ad emanare la nuova ordinanza che blocca gli sfratti esecutivi fino al 3 ottobre, questa entrerà in vigore nelle contee "dove si registra un livello aumentato di trasmissione comunitaria, per rispondere ai recenti, inattesi sviluppi della traiettoria della pandemia di Covid-19, come la diffusione della variante Delta".
I Cdc hanno spiegato che la misura "mira ad aree specifiche del paese nelle quali i casi aumentano rapidamente, un fenomeno che sarebbe esacerbato dagli sfratti di massa". Questo a riprova che contrariamente a quanto affermato dai giudici di Trieste e Savona e purtroppo anche da dirigenti di associazioni dei proprietari, la misura di sospensione delle azioni di rilascio non aveva nulla a che fare con il contrasto alla crisi economica derivante dal Covid 19 ma è derivata, in pandemia, dalla necessità di limitare al massimo i contagi.
Con tutta evidenza mettere una famiglia per strada durante una pandemia non corrisponde esattamente alla prevenzione del contagio. Noi siamo convinti che i giudici della Corte Costituzionale terranno conto delle nostre osservazioni contenute nella Opinione scritta presentata e sapranno, come sempre con equilibrio, tenerle nella giusta considerazione. Unione Inquilini quindi ha chiesto alla Corte Costituzionale di dichiarare non fondate le questioni di illegittimità costituzionale delle norme di sospensione sfratti inserite nei decreti leggi che affrontavano la pandemia da Covid 19.
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