Quella dello sforamento del limite giornaliero di PM10 e NO₂ nelle nostre città è una situazione di picco che rivela come l'inquinamento atmosferico sia un problema diffuso e strutturale, ben più esteso di quanto amministratori locali e cittadini vogliano ammettere.

A sottolinearlo, i dati nostro nuovo report "Mal'Aria di città” 2025: nel 2024, 25 capoluoghi di provincia hanno superato i limiti di legge per il PM10 e ben 11 centraline in 5 città diverse hanno superato quello per l'NO₂, esponendo i cittadini dei quartieri limitrofi a valori troppo elevati e quindi insalubri.

Ma se per le medie annuali oggi nessuna città supera i limiti previsti dalla normativa vigente, lo scenario cambierà con l’entrata in vigore della nuova Direttiva europea sulla qualità dell'aria. Al 2030, saranno infatti 70 le città a non rispettare il nuovo limite (20 µg/mc) per il PM10, mentre 44 quelle fuorilegge per l’NO₂.

Dobbiamo accelerare il passo: servono azioni strutturali non più rimandabili, dalla mobilità, con un trasporto pubblico locale efficiente e che punti drasticamente sull’elettrico e più spazio per pedoni e ciclisti, alla riqualificazione energetica degli edifici, fino alla riduzione delle #emissioni del settore agricolo e zootecnico.

Le misure da adottare sono chiare e le tecnologie pronte: quello che manca è il coraggio di fare scelte incisive per la salute dei cittadini e la vivibilità delle nostre città.

É tempo di pretendere città più pulite e vivibili.
Così si legge in una nota diffusa da Legambiente 

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